Primo weekend calcistico di dicembre. Come all’università, il primo periodo dell’anno in cui si inizia a pensare agli appelli e agli esami. La doppia sfida di Fiorentina e Siena, rispettivamente a Roma e Bologna, si può collocare proprio in quest’ottica.

Fiorentina-Roma Domenica al Franchi arriva la Roma di Louis Enrique, squadra dall’enorme potenziale ma ancora sostanzialmente inespresso in questo prima parte di stagione. Un po’ come la Fiorentina, ormai pericolosamente attestata nelle immediate vicinanze della zona retrocessione. Per la squadra di Delio Rossi, l’impegno di domenica al Franchi rappresenta uno spartiacque importante per il prosieguo della stagione. Un ulteriore “bocciatura”, che farebbe da seguito alla prova incolore di Palermo,  sarebbe mal digerita sicuramente da tutto l’ambiente viola, già alle prese con situazioni complicate che hanno molto più a che fare con la cronaca rosa, rispetto a quella sportiva. Cerci (sicuramente non un neofita dell’universo notturno) e Lazzari sono solo gli ultimi tra i protagonisti di una serie di exploit notturni che poco fanno bene al clan della Fiorentina. La soluzione: ritiro anticipato per tutta la squadra in vista della sfida con i capitolini per cercare, quanto meno, di tenere alta la concentrazione e di evitare i funesti venerdì sera della notte fiorentina. L’obiettivo principale per Rossi e il suo staff è quello di riportare l’attenzione su tematiche di tipo tecnico-tattico. In settimana è arrivato anche il segnale della società che, per mezzo delle parole del presidente Andrea Della Valle, ha messo a tacere alcune sirene di mercato che si facevano sempre più insistenti. «A gennaio la società si muoverà per risollevare una classifica deficitaria – ha detto il numero uno dei viola -. Montolino, Gilardino e Beherami rimarranno a Firenze fino a fine stagione». Vedremo se al momento della riapertura del mercato questi proclami troveranno un’effettiva realizzazione. Quello che indubbiamente conta adesso per la Fiorentina è il fare punti, nonostante un calendario non proprio facilissimo di qui alla sosta natalizia (Roma, Inter, Atalanta e derby in trasferta con il Siena). Domenica sarà la prima occasione non tanto per trovare una cura ai tanti mali che affliggono la Fiorentina, ma quanto per provare almeno a risollevare la testa dopo 13 giornate avare di soddisfazioni. Assente Cerci, fuori rosa e affetto “ufficialmente” da lesione di primo grado al muscolo retto femorale, l’attacco viola si baserà su Gilardino e Jovetic, finalmente recuperato e a disposizione di Rossi. E questa è forse l’unica buona notizia per il tecnico viola che contro la difesa non propriamente imperforabile della Roma, potrà contare sulla sua bocca da fuoco principale.

Bologna-Siena Esame, scontro diretto, match salvezza. Chiamatela come volete ma la trasferta del Siena a Bologna rappresenta molto più che un incontro che mette in palio i canonici tre punti. Al Dall’Ara andrà in scena quella che potrebbe essere considerata una partita chiave della stagione bianconera. La squadra di Sannino fin’ora ha sempre fatto molto bene negli scontri diretti: vittorie casalinghe contro Lecce, Cesena e Chievo e importanti pareggi esterni con Catania, Cagliari, Novara a cui va aggiunto quello interno con l’Atalanta. I bianconeri dovranno dare continuità a questo trend positivo perché, in caso di sconfitta, lo stesso Siena sarebbe raggiunto dalla compagine emiliana degli ex Portanova e Loria. Per contro una vittoria proietterebbe lo stesso Siena in una posizione di relativa tranquillità, affossando a meno 6, quella che è la squadra al momento in terz’ultima posizione. Per i ragazzi di Sannino saranno fondamentali le motivazioni e soprattutto vedere come è stata assimilata e digerita la sconfitta interna con l’Inter. In casa Siena si è respirato per tutta la settimana il malumore per quel punto così prezioso sfuggito all’ultimo minuto grazie alla stoccata di Castaignos. È lì che i bianconeri devono cercare e trovare le motivazioni per fare bene a Bologna: senza frustrazioni ovviamente, ma con quella carica e quella grinta che si confanno a chi lotta con il coltello tra i denti per rimanere nella massima serie del calcio italiano. Assenti Brienza per squalifica e Destro per infortunio, le responsabilità in attacco ricadono sulle spalle di Calaiò, a secco in campionato per tutto novembre, Larrondo, Reginaldo e Gonzalez. Specialmente per questi ultimi due, l’esame potrebbe essere senza appello: stanti le prove incolori dell’ultimo periodo, per loro, in caso di non sufficienza all’appuntamento bolognese, si potrebbero aprire le porte dell’iscrizione nella lista degli esuberi in casa Siena. Il mercato, si sa, incombe.