Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha avuto nelle scorse ore un colloquio telefonico con il Ministro degli Esteri spagnolo, Alfonso Dastis, per sensibilizzarlo in merito alla tragedia del giovane turista toscano Niccolò Ciatti ucciso in Spagna nella notte fra venerdì e sabato scorso. «L’Italia è profondamente addolorata e sgomenta per quello che è accaduto a Lloret de Mar, dove il giovane Niccolò Ciatti è stato vittima di un efferato omicidio perpetrato la scorsa settimana da tre ceceni» ha detto il Ministro Alfano al collega spagnolo. Alfano, al corrente della conclusione dell’autopsia sul corpo del giovane italiano, ha chiesto all’omologo spagnolo di far accelerare le procedure per il rimpatrio della salma di Niccolò a Scandicci, dove i familiari e i concittadini intendono rendergli l’ultimo saluto. Nel pieno rispetto dell’indipendenza della magistratura spagnola, Alfano ha chiesto a Dastis di fare il possibile perchè tutti i responsabili del delitto siano presto giudicati e condannati.

«Perplessità e inquietudine da notizia scarcerazione» «Niccolò è stato aggredito senza alcuna ragione da tre uomini ed è stato colpito con furia mentre era già a terra. Per questa ragione, la notizia della scarcerazione di due dei tre ceceni inizialmente arrestati – ha aggiunto Alfano – ha suscitato perplessità e inquietudine nell’opinione pubblica italiana”. Il Ministro Dastis si è impegnato a dare rapido seguito alle richieste del Ministro Alfano. Alfano ha poi dato indicazioni all’Ambasciata d’Italia a Madrid, al Consolato Generale d’Italia a Barcellona e alla Farnesina di continuare – come è stato fatto sin dai primi momenti dell’aggressione – a prestare massima assistenza alla famiglia Ciatti e a seguire il caso da vicino in stretto contatto con le Autorità spagnole.

I genitori e la sorella di Niccolò

In 500 alla veglia funebre «Ho fatto una cosa orribile» e’ la frase che avrebbe pronunciato, davanti al magistrato spagnolo che lo interrogava, Rassoul Bissoultanov, il ceceno 24enne, lottatore professionista, accusato dell’omicidio di Niccolò Ciatti. Il giudice ha convalidato il fermo del ceceno che avrebbe fornito una confessione piena, inchiodato dal video ripreso dalle telecamere di sicurezza della discoteca dove si è consumato l’omicidio e dalle dichiarazioni dei suoi due amici, che avrebbero raccontato che Bissoultanov era sotto l’effetto di alcol e droga. Oltre 500 persone nel frattempo hanno partecipato ieri sera alla Chiesa del Buon Pastore Gesu’ a Casellina, quartiere della cittadina di Scandicci alle porte di Firenze, ad una veglia funebre per ricordare Niccolo’. Presenti i genitori Cinzia e Luigi, la sorella Sara, oltre che la fidanzata, Ilaria, ed un gruppo numeroso di suoi amici, fra cui alcuni che erano con il giovane scandiccese nella sua vacanza a Llorent de Mar. «Hanno dissequestrato la salma -ha sottolineato a margine della veglia funebre il sindaco di Scandicci, Sandro Fallani– Ho avuto contatti con il governo, li devo ringraziare tutti, ad uno ad uno: dal Ministro Alfano al vice ministro Mario Giro, al sottosegretario Boschi al sindaco di Firenze, Nardella, che si sono prodigati tantissimo per questa vicenda. Da domattina lavoriamo per un appuntamento telefonico con il nostro consolato a Barcellona e noi siamo pronti ad accogliere Niccolo’».

Il parroco: «L’amore vince sempre sull’odio» A prendere la parola prima del rosario che ha costituito il ‘cuore’ della veglia funebre per Niccolo’Ciatti è stato il parroco della Chiesa del Buon Pastore di Casellina, Don Giovanni Paccosi. «Guardando le foto di Niccolo’ viene da pensare all’ingiustizia della morte e soprattutto in questo caso – ha sottolineato Don Giovanni – La fede consente di porre delle domande e non da’ risposte. Poniamo queste domande su questa morte a nostro Signore Gesu’ Cristo. Hanno telefonato da tante parti d’Italia in parrocchia in questi giorni e hanno testimoniato la loro vicinanza, raccontato alcuni genitori che avevano i figli in Spagna pochi giorni prima che ci andasse Niccolo’. Questi segni d’amore devono essere la chiave, perchè l’amore vince sempre sull’odio»