Neanche nel più pessimista dei tifosi viola c’era il pensiero che il Siviglia, spocchioso e sicuro di andare a giocare la finale di Varsavia del prossimo 27 maggio già alla vigilia della sfida di ieri sera al Sanchez Pijiuan potesse finire la gara di andata di semifinale di Europa League con ben tre gol di vantaggio. E’ bugiardo ma tremendamente reale il risultato che la Fiorentina rimedia in terra andalusa dai biancorossi già detentori della seconda coppa continentale per club e raccontare che sia sullo 0 a 0 che per ben due volte sul momentaneo 1 a 0 per Reyes e compagni è andata vicina a segnare almeno una rete, serve solo come esercizio di sterilità.
Troppa piu’esperienza, velocità e cinismo per il Siviglia davanti ai gigliati, con gravi colpe di tutta la difesa ospite sui tre gol subiti ma anche una prova incolore, la solita verrebbe da dire, pessima sottoporta di Mario Gomez, autore dell’errore in attacco sullo 0 a 0 e con un Mati Fernandez che ha fallito l’infallibile nel cuore centrale del primo tempo. A segnare a Neto ben due volte Aleix Vidal, esterno d’attacco ieri sera trasformato in terzino destro, e dall’appena entrato Gameiro al posto di Bacca. Solo i più inguaribili ottimisti possono sperare di ribaltare il risultato fra sei giorni al Franchi quando servirà per andare in finale una delle imprese storiche della storia viola, ma visto quando osservato nei primi 90’ del doppio round fra Siviglia e Fiorentina, si fa fatica a pensare a colpi di scena che avrebbero il sapore del clamoroso nel return match di Firenze.
Joaquin: «Difficile rimontare ma in casa ce la giocheremo tutta» Forse un segnale di come sarebbe andata a finire al Sanchez Pizjiuan era arrivato a circa 300 tifosi gigliati già ieri mattina quando non erano potuti partire per l’Andalusia a causa dell’incendio che ha colpito l’aeroporto di Fiumicino, interrompendo ogni collegamento last minute fra la capitale italiana e Siviglia. Non è servito l’arrivo in terra spagnola del patron Andrea Della Valle e del presidente esecutivo Mario Cognigni che erano voluti stare vicini alla Fiorentina, cancellando anche molti impegni lavorativi personali con la famosa azienda di abbigliamento e calzaturiera. L’unico giocatore a parlare dello spogliatoio viola nel dopo gara è stato ieri sera Joaquin. «Abbiamo fatto un buon primo tempo con due occasioni chiarissime per segnare- ha spiegato l’esterno offensivo spagnolo – Se avessimo fatto gol sarebbe stata tutta un’altra partita. Sono contento per il primo tempo ma triste per il secondo dove ci è mancato il coraggio per andare avanti. Loro sono molto forti in contropiede ed hanno fatto la differenza. Non sono stato emozionato di giocare qui anche perché ogni volta che scendo in campo qui mi fischiano, mi urlano ma del resto è normale visto che sono stato un simbolo dell’altra squadra della città, il Betis. E’ difficile rimontare uno 0 a 3 ma manca un’altra partita, la giocheremo in casa e dobbiamo provare a giocare come nel primo tempo della gara di andata e sfruttare le occasioni che avremo a differenza di quanto fatto stasera (ieri sera ndr.)».