Ancora pochi lo sanno, ma il prossimo 4 agosto sarà la prima Notte bianca del cibo italiano. La data è stata scelta con un autentico colpo di genio: perché è un sabato – il giorno più propizio per fare una festa – ma è anche l’anniversario della nascita di Pellegrino Artusi, il primo grande gastronomo italiano, autore di “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, che rimane il più famoso libro di ricette e di cucina italiana.
Fra l’altro, Artusi nacque a Forlimpopoli, a quel tempo territorio dello Stato Pontificio, il 4 agosto 1820 e dunque fra due anni si potrebbe celebrare il duecentenario del personaggio e questo renderebbe ancora più significativa questa Notte bianca, che poi sarà anche il momento principale del 2018 come anno del cibo italiano, proclamato con una sola voce dal ministro della cultura e del turismo, Dario Franceschini, e dal ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina.
E qui viene il tarlo che mi gira in testa da giorni. Siccome il 4 marzo ci sono le elezioni politiche, chissà se il 4 agosto i due ministri saranno ancora ai loro posti di governo. E chissà se, invece, i due dicasteri saranno affidati a loro colleghi del Partito Democratico o invece a politici (o tecnici) di diverso orientamento politico. I quali potranno avere la sensibilità istituzionale di realizzare comunque, e nel modo migliore, la Notte Bianca del cibo italiano, o invece potrebbero essere disinteressati alla cosa o limitarsi ad una celebrazione formale in favore di telecamere – la solita “bicchierata” – e far finta che non sia stato proclamato nulla.
La storia ci dimostra, a livello nazionale, regionale e comunale, che il rischio esiste e che i successori non si sentono mai vincolati da quanto detto e annunciato dai predecessori.
Intendiamoci, Franceschini e Martina hanno fatto benissimo ad annunciare la Notte Bianca, dimostrando di credere nella cosa anche se non saranno loro a gestirla, e quindi sicuramente liberi da ogni interesse personale di visibilità. La mia speranza è che tutto vada per il meglio, ma una certa apprensione rimane e dunque bisognerà aspettare il nuovo Governo per capire se mettere in agenda qualche appuntamento per il 4 agosto oppure no.
Nel frattempo potete divertirvi a volontà con i tanti hashtag – pure troppi – già coniati per l’occasione: #annodelciboitaliano, #yearofitalianfood, #nottebiancadelciboitaliano e #ilmiopiattopreferito.