ROMA – “Se un giornalista pubblica una notizia riservata su un’indagine giudiziaria la colpa non è del giornalista che non va nè incriminato nè censurato. La colpa è chi consente la diffusione di queste notizie e non vigila abbastanza”.
A dirlo, durante il suo intervento per i 60 anni della legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti, il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
“La libertà di stampa consiste nel fatto che ci siano molti giornali, di idee diverse e che il cittadino possa scegliere e formarsi un’opinione propria dopo essersi confrontato con le opinioni degli altri. Più i media traboccano di testate diverse, tanto più la stampa è libera”, ha detto il ministro, che alla platea si è rivolto da “ex collega”, visto che per 25 anni ha scritto editoriali e sulle terze pagine di diverse testate, attività interrotta con il suo ingresso nel governo.
“La stampa libera è una delle colonne della democrazia. Deve coniugare la sua prerogativa con il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini, che può essere violata, violando la segretezza delle loro conversazioni. La segretezza delle conversazioni è l’altra faccia della libertà” ha aggiunto il ministro a proposito delle intercettazioni.
Il 3 febbraio la legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti compirà 60 anni: un traguardo importante per il giornalismo che in questo periodo ha vissuto una straordinaria e tumultuosa trasformazione che oggi viene analizzata nel corso di una giornata di studio a Roma.
L’evento è l’occasione per analisi e proposte per il giornalismo e per ribadire l’impegno dell’Ordine per una professione al passo dei tempi, “una riflessione sul presente con lo sguardo rivolto al futuro”.
Il lavori sono stati introdotti da Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Tra gli interventi previsti Giovanni Maria Flick, Pina Picierno (in video), vicepresidente Parlamento Europeo, Francesco Paolo Sisto, vice ministro della Giustizia, Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’informazione e l’editoria.