Un autentico bagno di folla quello avuto ieri sera alla Festa dell’Unità di Firenze dall’ex segretario del Pd, ed esponente della minoranza del partito, Pierluigi Bersani che, oltre ad approfittare di una cena in cui si è concesso un’amatriciana, anche per contribuire alla raccolta fondi in favore delle popolazioni terremotate, intervistato da Bianca Berlinguer è entrato in diverse vicende che riguardano il momento attuale del Paese. «Vedo qualche complicazione di troppo e sento queste discussioni sulla partecipazione dell’Anpi – ha esordito sulla polemica a distanza fra l’associazione dei partigiani e proprio il premier Renzi, con questione legata anche al prossimo referendum costituzionale -. Abbiamo sempre aperto le nostre feste anche a chi la pensava diversamente dal partito. Il partito ha il dovere di dire la sua e dopo c’è la grande occasione di confrontarsi nel mondo democratico con chi non la pensa come te. Non è che quando c’era Berlinguer si facevano le feste del compromesso storico. C’era un sacco di gente che non era d’accordo ma ci andava e discuteva. L’Anpi è stata invitata? Però non c’è….».
Tiene banco il tema dl referendum Sul piatto anche la questione referendaria. «L’Italia non mangia pane e referendum – ha detto col sorriso sulle labbra Pierluigi Bersani -. Se noi politici, e voi della stampa, continuiamo a parlare solo di questo, vi segnalo che lo scollamento dalla gente aumenta. Il tema della riforma costituzionale non è il terzo problema, è il quarto, il quinto o il sesto, o si cambiano le leggi elettorali, l’Italicum, tanto sennò non funziona questa cosa qui, per la democrazia. L’ho sempre detto, quindi mi aspetto che ci sia questa correzione. Non c’è lavoro in questo paese qui, poi, il referendum, vedremo come farlo».
Sul sisma in Centro Italia A proposito invece del tema terremoto, c’è chi dice che il commissario che sarà nominato dal governo per seguire l’intera vicenda possa essere un amico di lunga data proprio di Pierluigi Bersani. «Errani è uno delle istituzioni: se serve c’è, se non serve ciao. Cioè non è uno che dà quei problemi lì. C’è la prova del nove per capire se Errani va bene o no: accompagnarlo, fare un giro nei paesi colpiti dal terremoto in Emilia. Se trovate un altro amministratore che, dopo quattro anni da una vicenda del genere, viene applaudito da tutti, salvo quattro leghisti e tre militanti dei Cinque Stelle, quella è la prova del nove».