FIRENZE – Keu (le ceneri inquinanti derivanti dalla combustione dei rifiuti conciari, ndr) ma non solo. L’onda lunga dell’inchiesta della Dda di Firenze sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana e sullo smaltimento illecito dei rifiuti pericolosi ‘insabbiati’ sotto l’asfalto e nei terreni dell’empolese si amplia a macchia d’olio e investe praticamente tutta la Toscana.

E’ quanto riporta oggi la La Nazione Toscana spiegando che «i veleni del «keu» affiorano anche a Crespina Lorenzana e Massarosa: valori di cromo oltre i limiti emergono dai prelievi effettuati dalla procura nei terreni dove sarebbero stati ’riciclati’ gli scarti delle concerie di Santa Croce. E pure a Bucine, nel corso della costruzione di alcune villette, una miscela carica di arsenico, avrebbe riempito i sottofondi della costruzione».

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Le indiscrezioni provengono dalla consulenza disposta dalla Dda di Firenze sui prelievi effettuati dai Carabinieri forestali. Indiscrezioni «che confermano le ipotesi accusatorie in merito alle dispersione, in varie località della Toscana, dei materiali inquinanti trattati dall’imprenditore di origine calabrese sospettato di essere in contatto, per tramite il cugino Gaetano, con la cosca di Nicola Grande Arachi di Cutro» riporta ancora il quotidiano.

Cromo e arsenico che vanno ad aggiungersi a valori altissimi di keu (26 volte oltre il limite) nel rilevato stradale della nuova strada regionale 429 della Val d’Elsa, tra Empoli e Castelfiorentino (Firenze) trovati alcune settimane fa.

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