FIRENZE – La desertificazione bancaria continua a colpire la Toscana. Nel 2024 la regione ha registrato la chiusura di 42 sportelli bancari, pari a una diminuzione del 2,7%, un dato leggermente superiore alla media nazionale, che si attesta al -2,4%.
La riduzione degli sportelli bancari si conferma un fenomeno preoccupante, con impatti significativi soprattutto nelle aree interne.
In termini assoluti, la Città metropolitana di Firenze guida la classifica delle chiusure con 10 sportelli in meno. Seguono Pisa con 7 chiusure, Arezzo, Prato e Siena con 5 ciascuna, Massa Carrara e Pistoia con 3, Lucca con 2 e Grosseto e Livorno con una sola chiusura. Due comuni toscani hanno perso l’unico sportello presente sul territorio: Londa (Firenze) e Sambuca Pistoiese (Pistoia), entrambi situati in aree interne.
Le province più piccole registrano i cali percentuali più significativi: Prato segna una diminuzione del 7,4%, mentre Massa Carrara si attesta al -3,9%. Questi dati evidenziano una maggiore vulnerabilità delle realtà meno popolose.
Se si analizzano i dati dal 2015 al 2024, il quadro diventa ancora più critico: la Toscana ha perso oltre un terzo delle sue agenzie bancarie (-35,2%). In testa alla classifica delle province più colpite troviamo Pistoia (-46,2%) e Prato (-45,6%), che hanno visto quasi dimezzarsi il numero di sportelli sul territorio.
Nonostante il calo generalizzato degli sportelli bancari per abitante in Toscana, la regione mantiene un livello di capillarità superiore alla media nazionale. A livello locale si contano 40 sportelli ogni 100.000 abitanti contro i 33 della media italiana. Tuttavia, il trend di riduzione continua a interessare quasi tutte le province toscane.
Paolo Cecchi, segretario generale Fisac Cgil Toscana, ha espresso forte preoccupazione per l’andamento del fenomeno: “Prosegue inesorabile il calo continuo degli sportelli bancari in Regione. Una scelta che penalizza territori e cittadinanza, soprattutto nelle aree interne”.
Un altro fattore determinante è rappresentato dall’investimento delle banche nella digitalizzazione dei processi. “Occorre ridurre i gap di conoscenza e consapevolezza finanziaria da parte dei cittadini toscani”, ha aggiunto Cecchi, evidenziando il rischio che l’espansione dell’internet banking possa favorire frodi e truffe online.