Non è stata la solita commemorazione, ma una giornata intera dedicata alla memoria del brigadiere Leonardo Falco e dell’appuntato della pubblica sicurezza Giovanni Ceravolo, uccisi dal terrorista nero Mario Tuti nella sera del 25 gennaio 1975, durante una perquisizione nella sua abitazione. In quella mitragliata a freddo Tuti, oltre a uccidere i due poliziotti, ferì gravemente anche l’appuntato Arturo Rocca, che era di supporto ai due colleghi che ebbero la sventura di trovarsi sul pianerottolo di quell’abitazione. Quella casa si trova a Empoli, in Via Boccaccio, davanti all’ospedale ‘San Giuseppe’. A 44 anni da quei fatti, è stata scoperta dal sindaco di Empoli Brenda Barnini, insieme al Prefetto di Firenze Laura Lega, e al Questore di Firenze Alberto Intini, alla presenza dei familiari delle vittime, una pietra di inciampo. Una semplice ‘mattonella’ che si mischia a quelle già presenti sul marciapiede, ma che proprio davanti al portone del civico 25 dà la possibilità a chi cammina in quel tratto di leggere cosa accadde in quella casa.
Il sindaco: «Ricordare i tragici fatti legati alla stagione del terrorismo» «La pietra è un simbolo e un segno fisico che consentirà a tutti coloro che da ora in poi cammineranno su quel marciapiede di ricordare i tragici fatti legati alla stagione del terrorismo anche ad Empoli – ha detto il sindaco Barnini –. Questa pietra e tutta la commemorazione che abbiamo organizzato insieme alla Questura fiorentina e al commissariato empolese, ma anche il momento di approfondimento per le scuole al Cenacolo, deve essere un’ulteriore occasione per coltivare la memoria. Non solo quella della Resistenza e dell’Olocausto, su cui da anni svolgiamo progetti specifici con le scuole, ma anche gli anni di piombo e il terrorismo toccarono direttamente la nostra città. Dopo 44 anni è importante non solo commemorare le vittime ma anche stimolare i ragazzi a conoscere la storia per difendere ancora oggi lo Stato e la libertà che ci garantisce».
Tra letture teatrali e dibattito Commovente ed emozionante il momento delle letture dei ragazzi del Laboratorio Teatrale del ‘Ferraris-Brunelleschi’ che hanno ripercorso in pochi minuti gli attimi della serata della barbara uccisione ad opera del terrorista dei due agenti e del ferimento del loro collega, lasciati a terra in un lago di sangue. Primo atto l’inaugurazione della pietra d’inciampo in Via Boccaccio, poi la messa alla Madonna del Pozzo, officiata dal Cappellano provinciale della Polizia di Stato, monsignor Luigi Innocenti, quindi il corteo da piazza della Vittoria a Piazza Gramsci per la deposizione della corona al Commissariato di Pubblica Sicurezza, di fronte al basso rilievo in marmo di Gino Terreni. A seguire, al Cenacolo degli Agostiniani, si è tenuto un incontro pubblico, alla presenza di studenti del ‘Fermi’ (classe 4F) e del ‘Ferraris-Brunelleschi’ (5A e 5B), a cui sono intervenuti il sindaco, il Prefetto, il Questore e lo storico-giornalista, Edoardo Antonini che ha ricostruito il contesto storico in cui si sviluppò il terrorismo in Italia tra gli anni ’60 e ’70’. Quindi le commoventi letture a cura degli alunni dell’Istituto di Istruzione Superiore G.Ferraris – F.Brunelleschi di Empoli.