«Non trovo giusto che il mio lavoro di assessore al turismo venga misurato, ogni anno, soltanto sulla percentuale di aumento o di diminuzione degli arrivi e dei pernottamenti». Queste parole di un dinamico e brillante amministratore comunale, mi sono tornate in mente leggendo il rapporto sul Turismo in Toscana redatto da Irpet con la consueta chiarezza e ricchezza di dati (leggi) presentato ieri a Firenze.
Siccome dal 2000 ad oggi i dati sono sostanzialmente tutti positivi, e la Toscana dimostra anzi una particolare capacità di resistenza alla crisi economica dal 2008 ad oggi, ci sono tutti i motivi per essere soddisfatti del lavoro fatto, sia a livello di promozione, sia a livello di accoglienza. E se guardiamo al 2014 e alle prospettive per il 2015, dimostriamo di essere in grado i aver agganciato meglio di altri la ripresa (cito testualmente dal Rapporto: «In Italia nel 2014 i pernottamenti calano dell’1,5%, riflesso per lo più della contrazione del turismo interno. In Toscana le presenze aumentano invece, sempre nel 2014, dell’1,2% e gli arrivi del 2,9: vacanze più brevi, ma più turisti» (…) «La stagione estiva porterà , secondo le stime di Toscana Promozione e il Centro studi turistici di Firenze, un +1,8% nelle presenze: +2,1% tra gli stranieri e +1,5% tra gli italiani. Nei primi cinque mesi, rispetto allo stesso periodo del 2014, la crescita è stata del 3,2%)».
E sono naturalmente il primo ad esserne contento.
Ma, riprendendo la citazione iniziale, non possiamo permetterci di avere uno sguardo così parziale su un fenomeno complesso come è il turismo. Arrivi e pernottamenti – dati peraltro sempre meno attendibili, come lo stesso Irpet rileva, perché non esiste un sistema scientifico di rilevamento – sono importanti, ma non sono tutto. Aumentano gli stranieri, è vero, ma poi basta andare su Booking.com per vedere tanti, troppi hotel a 3 stelle che vendono la camera doppia con colazione a 59 euro, prezzo che sale ad appena 70 euro per gli hotel 4 stelle, che ormai sempre più spesso risultano più economici rispetto ai bed&breakfast ed agli agriturismi. Oppure, basta parlare con guide turistiche e guide ambientali per capire in quali difficoltà si trovano quotidianamente a lavorare.
Non sarebbe male che Irpet affrontasse anche questi argomenti.
La prima dichiarazione del nuovo super-assessore all’economia Stefano Ciuoffo, cui è stata affidata anche la delega al turismo (scelta che condivido), mi sembra incoraggiante: «I numeri ci segnalano anche come ci siano spazi per ulteriori miglioramenti. Dall’analisi emergono due punti deboli: le terme e la montagna. Dobbiamo rivitalizzare l’offerta di quei territori. L’effetto di trascinamento dei grandi numeri toscani possono permetterci di invertire la tendenza: senza fare assistenzialismo a settori senza futuro, ma semplicemente puntando a distribuire in modo più diffuso i turisti che scelgono di venire in Toscana».