Non potete deluderci. Vorrei scrivere, se fosse concesso a un vecchio militante di tornare a sognare, una virtuale lettera aperta in nome del grande popolo della sinistra. Indirizzerei questa lettera a Speranza, Laforgia, Scotto, Rossi, Fratoianni, Civati, Anna Falcone, Zagrebelsky, Bersani, D’Alema, Montanari, Pisapia e a tutti coloro, e sono tanti nelle associazioni, nel volontariato e nel mondo ambientalista, che possono portare un mattone o un granello di sabbia per costruire la nuova casa di una grande sinistra di Governo, aperta e inclusiva. Non abbiamo più tempo, abbiamo bisogno subito di un impegno straordinario per costruire quell’alleanza per il cambiamento che esprima alla sinistra del Pd un soggetto organizzato unico ma plurale.
Basta davvero con coloro che ricercano le ragioni che dividono rispetto a quelle che uniscono. Sono stanco di quelli che “io non ci sto se ci sta quello” oppure “se non fanno abiura io non mi siedo con quelli” e via di questo passo. Si mettano da parte e lascino il campo ai ricostruttori. E farei, ai ricostruttori, una semplice domanda: cosa vi impedisce di sedervi attorno a un tavolo per unire la sinistra? La sinistra si presenta, ancor più dopo il referendum, dispersa, troppo divisa, non protagonista. Ognuno si muove per conto proprio. E badate bene questo è un dato che non riguarda semplicemente le sorti individuali di ognuno di voi, bensì la capacità della sinistra di raccogliere forze e consensi per politiche riformiste, necessarie in Italia e in Europa. Allora voglio precisare meglio la mia domanda. Si andrà presto alle elezioni politiche del ed è indispensabile tentare di unire le componenti di sinistra attorno a contenuti programmatici, in primo luogo al diritto ad un lavoro stabile, innanzitutto per i giovani, un welfare che abbia nelle politiche sociali e nella sanità fondamenti universalistici. Vogliamo davvero presentarci alle elezioni come alternativa seria e credibile al segretario Renzi?
Non potete farlo annunciando ognuno un bisogno di unità che poi non si concretizza! È necessario non perdere un giorno di più. Un solo soggetto della sinistra e che sia portatore di una concezione del partito che lo radichi nel territorio, costruisca reali sedi di discussione e decisione, valorizzi la militanza e realizzi ovunque il promesso albo degli elettori. Un soggetto moderno che non può vivere come un insieme litigioso oppure unito in modo acritico attorno alla propria identità. Su questa strada alla lunga non si vince contro i populismi e contro la destra: perde qualsiasi movimento se esiste solo come un annuncio e dà il meglio di sé soltanto nei momenti della lotta. Imboccate la strada del confronto, realizzate una proposta unitaria. È questo l’invito che rivolgo a tutti noi, ed anche a chi, deluso, si è ritirato dall’impegno nella sinistra. Questo è il momento di un impegno comune, convinto, appassionato. Non deludeteci.