SIENA – Diciamocelo chiaramente. L’anno appena trascorso e questa prima metà di 2021 ci hanno segnati tutti profondamente. Abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini, abbiamo dovuto imparare a rinunciare ad un abbraccio, ci siamo dovuti trattenere perfino nei nostri affetti più cari.
L’emergenza sanitaria ci ha richiamati improvvisamente ad una drammatica e triste realtà: la conta dei morti – in Toscana abbiamo toccato quota 4970 da inizio pandemia – i bollettini sanitari, le mascherine e il distanziamento.
Ma anche un’economia in ginocchio che, secondo le osservazioni Irpet ha fatto registrare 26mila occupati in meno a fine 2020 e una diminuzione pari al 56% delle presenze solo per restare al settore turistico. Numeri che, da soli, fanno capire la drammaticità del momento storico che stiamo vivendo e che continueremo a vivere ancora per molti mesi prima di poter tornare, e di questo siamo sicuri, ad invertire la tendenza.
Se c’è una cosa però che in questi dodici mesi non ci siamo mai stancati di fare, è stata quella di continuare a fare il nostro mestiere: tenervi costantemente informati. Lo abbiamo fatto attraverso la nostra testata, agenziaimpress.it, che dal 2006 racconta la Toscana attraverso i suoi territori e le sue comunità locali. Le decisioni che sono arrivate da Firenze ma anche e soprattutto quella periferia e quelle aree più marginali della nostra regione così troppo spesso dimenticate.
E oggi più che mai sentiamo forte questa responsabilità. E allora, raccogliendo le forze, ci presentiamo al giudizio dei nostri lettori ancora più forti e convinti di poter dare, per la parte che ci compete, un contributo al sacrosanto diritto ad essere informati da parte dei cittadini. Lo facciamo con questo giornale rinnovato nella grafica e nella sua infrastruttura per potervi fornire notizie e informazioni ancora più puntuali e di facile accesso.
Da questo momento il giornale diventa vostro.
Oggi mi sento di ringraziare anche pubblicamente la nostra redazione che in tutti questi mesi non ha abbassato la guardia nemmeno un istante e chi dal punto di vista tecnico e della programmazione ci ha supportato per arrivare a definire il nuovo giornale per come lo avevamo in mente. A voi, nostri lettori, il ringraziamento più grande. Per tutti noi non esiste gratificazione più bella che sapervi e sentirvi così vicini.
Del resto e fortunatamente, parafrasando Montanelli, ‘ci consideriamo dei condannati al giornalismo, perché non avremmo saputo fare niente altro’.