Un progetto che farà crescere la produzione italiana di nocciole, attualmente di 130mila tonnellate, del 6 per cento. Si chiama “Nocciole in Toscana” ed è stato presentato dalla Loacker, oggi a Grosseto, alla Tenuta Val delle Rose. Il progetto è mirato alla produzione sostenibile di nocciole grazie alla collaborazione instaurata con gli agricoltori della zona. «Tutti noi della famiglia Loacker abbiamo da sempre creduto in questo progetto che ha lo scopo di poter offrire ai nostri consumatori un prodotto italiano di altissima qualità, di cui possiamo garantire la tracciabilità di tutta la materia prima utilizzata. Il nostro obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno aziendale di nocciole italiane solo e di creare una filiera tracciabile e sostenibile», ha dichiarato Andreas Loacker, responsabile della Ricerca e Sviluppo dell’azienda.
Nocciole in Toscana La nocciola rappresenta, da sempre, per Loacker una delle materie prime fondamentali per la produzione dei suoi wafer. Tuttavia, il mercato della nocciola è dominato dalla Turchia, che produce circa il 70% delle nocciole mondiali e che ne condiziona fortemente il prezzo. Anche se la nocciola italiana risulta essere la più pregiata a livello qualitativo, l’Italia si assesta al secondo posto con una fetta del 14% circa. Per questo motivo la disponibilità di nocciole per le aziende che utilizzano esclusivamente prodotto italiano, come Loacker, è fortemente limitata ed il prezzo molto altalenante. Da qui nasce il progetto a lungo termine “Nocciole in Toscana”, avviato da Loacker nel 2011, che ha individuato nella Maremma grossetana, una potenziale nuova area di coltivazione del nocciolo. Operativamente i lavori sono iniziati nel 2014 con la messa a dimora dei primi 50 ettari di noccioleto e di circa 25.300 piante, nell’azienda agricola Loacker Tenuta Corte Migliorina situata nel Comune di Orbetello, in località Fonteblanda, la quale si pone non solo come centro di produzione, ma anche come centro sperimentale e di supporto agli agricoltori locali per implementare le migliori pratiche agronomiche.
Cosa rappresenta per la Toscana e per la Maremma Presenti alla conferenza stampa anche i primi cittadini di Grosseto e Orbetello che hanno ringraziato la Famiglia Loacker-Zuenelli per aver scelto la Maremma come culla per questo progetto di alta riqualificazione locale. «Il territorio grossetano ha, da sempre, una vocazione agricola profonda che è anche identitaria – commenta Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto -. Tuttavia, il settore ha risentito della crisi forse con più drammaticità rispetto ad altri. Quindi, un brand importante come Loacker che decide di investire su questo angolo di Maremma è da considerarsi un fatto importante non solo perché terreni incolti vengono riconsegnati alla produzione, ma anche e soprattutto perché è un’attenzione per una realtà, come quella maremmana, impegnata nella qualità e nella tipicità dell’agroalimentare». «Ringraziamo la famiglia Loacker per aver scelto il nostro territorio per questo importante progetto. Per il Comune di Orbetello è una grandissima occasione, non solo di visibilità per il territorio ma anche di stimolo per l’agricoltura di tutto il comprensorio. Per un Comune come il nostro, che ormai vive di turismo e di agricoltura, iniziative imprenditoriali di tale entità ed importanza non possono far altro che estremo piacere», ha affermato il Andrea Casamenti, Sindaco di Orbetello. Anche la Regione Toscana ha espresso il proprio apprezzamento per il progetto “Nocciole in Toscana” attraverso le parole dell’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi: «L’’interesse di Loacker, a concentrare un polo produttivo in Maremma è certamente un attestato al valore delle nostre terre e di chi ci opera. Ma nello specifico voglio sottolineare soprattutto due aspetti: innanzitutto è un progetto innovativo a 360 gradi, e quindi di stimolo per l’agricoltura di tutta l’area; inoltre è un progetto che interessa un settore, quello delle filiera della nocciola toscana, che sta destando sempre maggiore interesse da parte della produzione internazionale».
Nocciole, il progetto di filiera A completamento del piano strategico 2020-2025, Loacker prevede un fabbisogno di nocciole totale di circa 3.500 t di prodotto sgusciato (questo solo tramite i progetti standard senza tenere conto di progetti di innovazione che faranno comunque parte del grande progetto Nocciole) e quindi di circa 7.800 t di prodotto con guscio. Stando alle cifre ufficiali del 2015/2016 la produzione italiana di nocciole si aggira attorno a 130mila tonnellate, il progetto Loacker rappresenterà quindi circa il 6% di potenziale crescita della produzione nazionale. Le nocciole Loacker, coltivate in Toscana, appartengono tutte a cultivar italiane, tra le quali Tonda Gentile Romana, Tonda Gentile Trilobata e Tonda di Giffoni, che organoletticamente risultano essere tra le più pregiate a livello mondiale. In questo modo la filiera si verticalizza, mettendo direttamente in contatto produttore agricolo e trasformatore industriale, escludendo così la presenza di intermediari. Questa verticalizzazione, voluta dall’azienda Loacker, garantisce la totale tracciabilità del prodotto, dal campo al consumatore finale. La raccolta delle nocciole Loacker verrà effettuata annualmente tra la metà di agosto e la fine di settembre, con l’utilizzo di apposite macchine che raccolgono il prodotto da terra una volta che esso raggiunge la maturazione e cade dall’albero. Loacker sta inoltre avviando nella Maremma Toscana un Progetto Integrato di Filiera (PIF), in collaborazione con famiglie e aziende agricole locali. Congiuntamente agli investimenti già sostenuti, Loacker si impegnerà nei prossimi anni ad acquistare altri terreni per la coltivazione propria, con l’obiettivo di costituire degli hub sui quali confluire le collaborazioni limitrofe (ca. 600ha in totale). In ultimo, Loacker si è impegnata con l’Università la Tuscia di Viterbo a co-finanziare un progetto scientifico dedicato alla nocciola che prevedrà delle sessioni di ricerca sul campo, precisamente all’interno della tenuta Loacker. Il progetto “Nocciole in Toscana” mira anche a dare un rilancio al comparto agricolo maremmano, offrendo la possibilità agli agricoltori locali di diversificare il proprio piano colturale. Il progetto ha, inoltre, lo scopo di creare anche collaborazioni con realtà locali per la creazione di centri di raccolta e stoccaggio del prodotto sparsi per tutta la Provincia e per la fornitura di tutti i prodotti e mezzi idonei alla coltivazione del nocciolo. Loacker stessa, si avvale di personale locale per la gestione dei propri noccioleti, con l’obiettivo futuro di incrementare le superfici di proprietà da destinare a tale coltura e di conseguenza l’incremento di posti di lavoro.