Un appartamento interamente divorato dalle fiamme in piena notte e, alla mattina, due bombe senza esplosivo ritrovate in centro storico. E’ il bilancio del risveglio di oggi a Montepulciano, la capitale del celebre vino rosso Nobile. Ma andiamo per ordine. All’1,30 del mattino mattino i Vigili del Fuoco della stazione locale sono stati chiamati per intervenire con due autobotti per domare un violento incendio sprigionatosi in un appartamento in via dei Collazzi, nel centro storico. L’abitazione è stata devastata dalle fiamme. Fortunatamente la casa era disabitata e non ci sono state vittime. Le cause dell’incendio sono tutt’ora all’esame degli inquirenti.
Successivamente, nelle prime ore della mattina, con il paese che inizia a popolarsi, viene rinvenuto un ordigno alla Colonna del Marzocco, a due passi dalla Caserma dei Carabinieri, dalla Banca Nazionale del Lavoro e di alcune attività commerciali che sono costrette a tener chiusi i battenti. Dopo qualche ora si sparge la notizia di un secondo ordigno in Piazza Grande, non distante dal Palazzo comunale. Altre transenne e artificieri che intervengono anche in questo caso. Entrambe le bombe si riveleranno poi prive di esplosivo. Ma resta l’atto simbolico che lascia i poliziani sbigottiti.
Tra tutte le ipotesi possibili il Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi scarta la matrice politica e terroristica: «Non sembra proprio che il rinvenimento dei due ordigni possa essere messo in relazione ad uno sconsiderato gesto politico. A mio avviso restano le ipotesi collegabili al gesto di qualcuno che ha disturbi psichici o con difficoltà economiche». Per i tempi che viviamo i profili che tratteggia Rossi potrebbero coincidere tranquillamente con quelli di un’unica persona, che a causa di difficoltà economiche sta attraversando anche un brutto momento emotivo. Dalle parole del Sindaco non ci sarebbe relazione tra le bombe e l’incendio nell’appartamento. Ugualmente il consigliere comunale Daniele Chiezzi, la cui abitazione si trova a pochi metri dall’appartamento che ha preso fuoco, non ritiene di mettere in relazione il ritrovamento degli ordigni con l’incendio. Chiezzi sostiene che seppur si fosse trattato di una bravata: «Sarebbe ugualmente grave, perché su queste cose non è ammesso alcuno scherzo». Ed ipotizza che a mettere le bomba si sia stata più di una persona: «Mi auguro che sia possibile individuare i responsabili, mi sembra strano che possa essere stata una persona sola».
Ad aggiungere inquietudine in queste ore nel capoluogo poliziano la notizia che qualche mese fa sempre a Montepulciano e sempre di notte vennero incendiate alcune autovetture. Tra queste quella di una nota vivaista ed di uno dei proprietari di una bottega, proprio adiacente alla colonna del Marzocco, ai piedi della quale questa mattina è stata ritrovata una delle due granate. Sempre qualche mese fa, di notte, un’altra auto era stata ritrovata incendiata a Chianciano Terme.
Se non fosse che il momento è particolare, con tensioni politiche dovute alle grandi incertezze che attanagliano il Paese, i fatti elencati avrebbero potuto lasciare perplessità, finire facilmente nel dimenticatoio, ma non certo avere il sapore amaro dell’inquietudine che hanno oggi. Perché qualunque sia la pista che gli inquirenti stanno battendo, la sensazione che non si tratti di episodi sporadici è molto forte. Ed è molto avvertita tra la popolazione di Montepulciano la necessità che si sappia qualcosa di chi ha messo le bombe, incendiato le macchine e di cosa è successo in quella casa che inspiegabilmente ha preso fuoco in via dei Collazzi.