Niente way out per ChiantiBanca, che nel giugno scorso aveva presentato istanza alla Banca d’Italia. L’assemblea dei soci, riunita oggi a San Casciano Val di Pesa (Firenze), ha approvato a larga maggioranza il progetto di adesione dell’istituto alla holding coordinata da Cassa Centrale Banca. La holding Trentina, spiega una nota, con l’ingresso di ChiantiBanca si candida a diventare il sesto gruppo creditizio italiano, con requisiti patrimoniali allineati alle migliori banche europee (20% di CET1 ratio).
Adesione a Cassa Centrale Banca «L’assemblea dei soci di ChiantiBanca, riunita a San Casciano Val di Pesa in sede ordinaria e straordinaria, ha approvato a larga maggioranza il progetto di adesione dell’istituto alla holding coordinata da Cassa Centrale Banca – si legge in una nota dell’istituto – con 3.822 voti favorevoli e due contrari. ChiantiBanca può così continuare nel proprio progetto di crescita e di espansione territoriale mantenendo l’appartenenza al mondo cooperativo, nel solco di una tradizione che dura da oltre 100 anni».
I commenti «Abbiamo scelto di aderire al progetto alternativo di Cassa Centrale Banca – ha detto il presidente di ChiantiBanca, Lorenzo Bini Smaghi – perché ci consente di realizzare la strategia di crescita in Toscana delineata negli anni passati e al contempo di mantenere le nostre radici nella tradizione cooperativa. Il legame con CCB è forte e di reciproca stima e fiducia, e si è consolidato negli anni, anche personalmente con il Presidente Giorgio Fracalossi. Insieme costruiremo un gruppo solido, efficiente e dinamico». «I vantaggi dell’aggregazione con la holding trentina – ha spiegato il direttore generale dell’istituto, Andrea Bianchi – sono numerosi ed evidenti: ChiantiBanca potrà dare continuità al piano industriale; valorizzare il ruolo della banca, che sarà l’istituto più importante sotto il profilo dimensionale fra i partecipanti alla holding; sfruttare le sinergie che derivano dalla condivisione dello stesso sistema informativo».