Iniziano ad arrivare le prime reazioni alla bocciatura dei referendum sulle fusioni in Toscana. In quattro referendum su cinque hanno prevalso i no con il Partito democratico e in alcuni casi, come in provincia di Siena, anche il M5S che escono da questa tornata referendaria come i grandi sconfitti.
«Con il referendum di questo fine settimana – ha scritto Alberto Millacci, segretario dell’Unione comunale del Pd di Montepulciano – i cittadini di Montepulciano e di Torrita di Siena hanno fatto la loro scelta. Il no ha prevalso e quindi i due Comuni continueranno la loro strada in forma autonoma. Se la scelta fatta si dimostrerà giusta o meno lo potremo vedere solo tra un po’ di anni».
«Un abbraccio grandissimo a tutti, Torrita è libera – scrive su facebook il Comitato per il no alla fusione – Siamo in piazza e vi aspettiamo tutti, tutti tutti!».
«Riteniamo che il risultato del referendum, con la prevalenza del no, rappresenti un’opportunità di crescita futura che non è stata colta dalla nostra comunità – ha commentato il sindaco di Montepulciano Andrea Rossi – Resta il rammarico per non essere evidentemente riusciti a far comprendere alla maggioranza dei cittadini le difficoltà che un ente locale medio-piccolo, rimanendo tale, incontrerà negli anni futuri per i mutamenti del quadro istituzionale e normativo che appaiono ineludibili».
«I risultati di Rapolano e Serre, ma anche quello di Asciano dove si è registrata una bassissima affluenza – spiega Doriano Mazzini presidente del Comitato no alla fusione – mettono in discussione il meccanismo stesso delle fusioni: i cittadini hanno capito e compreso che non è con questi escamotage politici che si assicura un futuro ai nostri territori. Adesso si apre una nuova stagione, ribadisce il Comitato del No, che aggiunge: coloro che hanno innescato, in maniera sconsiderata, questa assurda guerra tra cittadini e comunità se ne dovranno assumere la totale responsabilità».
«Un risultato storico e importante – ha commentato Giacomo Trentanovi sindaco di Barberino Val d’Elsa – una netta affermazione una vittoria che da un indirizzo preciso da parte dei cittadini alla nascita del Comune di Barberino Tavarnelle Val di Pesa. Si presneta davanti ai nostri giorni un futuro di serenità e propserità per tutto il nostro territorio».
«Un risultato chiaro che descrive la voglia di comunità che c’è tra la nostra gente. – ha sottolineato Davide Baroncelli sindaco di Tavarnelle Val di Pesa – Grazie davvero per aver saputo raccogliere le pulsioni di anni di collaborazione tra questi due territori e che per anni sono stati divisi solo da confini amministrativi. Oggi come nel 1800 abbiamo tolto nuovamente quei confini e lo abbiamo fatto con il sorriso della gente».
«Il nostro auspicio – ha detto Marco Casucci, consigliere regionale della Lega – è che tutti i Gruppi consiliari in Regione si adoperino velocemente per rivedere l’attuale normativa in merito alle fusioni. In questi processi, come abbiamo ribadito anche nell’aula consiliare è fondamentale, a nostro avviso, il massimo coinvolgimento dei residenti». Intanto Casucci, intervistato dall’emittente Nti – ha chiesto le dimissioni del Sindaco di Torrita di Siena Giacomo Grazi.
«Come amministratori avevamo il dovere e la responsabilità di proporre ai cittadini questa occasione” il commento del sindaco di Dicomano Stefano Passiatore. La bassa affluenza a Dicomano ci rimprovera il fatto di non essere stati sufficientemente capaci di coinvolgere sull’opportunità della fusione. D’altro canto, l’ottimo risultato che del Sì nel nostro comune, alla luce delle posizioni (con tanto di giravolte) degli schieramenti politici, ci racconta che la nostra era l’unica proposta in campo. Come amministratori avevamo il dovere e la responsabilità di proporre ai cittadini questa occasione. Nonostante questo il nostro impegno rimane immutato e per il futuro percorreremo altre strade per garantire a questo comune gli investimenti e lo sviluppo che si merita».
«Credo che questo risultato rappresenti un’altra occasione persa per il nostro territorio – ha detto Daniele Bernardini, sindaco del Comune di Bibbiena – per poter innescare un processo virtuoso per arrivare ad un unico Comune del Casentino che ci consentirebbe di avere una forza politica diversa. Purtroppo non è così».
«Alla fine è andata come era abbastanza scontato che andasse – ha scritto sul suo profilo facebook Paolo Bonari Sindaco di Asciano – Tra tutti mi sento di ringraziare i due consiglieri di Asciano ed Arbia che un anno fa hanno avviato questo processo di consultazione popolare: in un momento di vuoto totale della politica, almeno loro si sono adoperati per proporre una soluzione per il futuro delle nostre comunità. Voglio ringraziare anche i tanti cittadini che con la massima tranquillità e senso della misura si sono informati, hanno partecipato e hanno votato Sí o No. In diversi mi chiedono e adesso cosa succede? Gli rispondo che adesso succede che facciamo come abbiamo sempre fatto. Forti della nostra identità, delle risorse del nostro territorio e della coesione che in questi anni abbiamo provato a creare tra Asciano e Arbia. C’è talmente tanto ancora da fare … che la mancata fusione è davvero l’ultimo dei nostri problemi».