Ore calde ad Arezzo in vista della manifestazione pubblica indetta dal Comitato Salute e Ambiente di Civitella Val di Chiana contro l’ampliamento richiesto dalla Chimet. La Chimet è un’azienda che si occupa di recupero e affinamento dei metalli. L’azienda aretina ha chiesto alla Regione Toscana di poter ampliare la propria attività di trattamento di rifiuti pericolosi.
Le ragioni della protesta Il Comitato scende quindi in campo con questa manifestazione. «In sostanza la Chimet chiede di portare a 24mila tonnellate annue il trattamento di rifiuti pericolosi in luogo delle attuali 8.000 tonnellate annue autorizzate – fa sapere il Comitato – Si ritiene che la fase decisiva dell’iter burocratico, con la presentazione dello studio di impatto ambientale, sia imminente. Inoltre il Comune ha rilasciato già dal 2013 un permesso a costruire alla Chimet, per un enorme nuovo stabilimento produttivo in Via delle Caserosse, località Tuori, pari ad oltre 20.000 metri cubi. Con la variante al Piano Strutturale approvata il 22 marzo 2016, l’amministrazione comunale ha voluto completare l’operazione, prevedendo una nuova area di trasformazione e gestione rifiuti proprio in via delle Caserosse. Il nostro territorio, già pesantemente sotto pressione per l’attività attuale della Chimet, dell’inceneritore AISA di San Zeno, della Safimet di San Zeno, rischia di diventare il distretto di smaltimento rifiuti più importante d’Italia; in altre parole: la pattumiera d’Italia».
L’appello A tutti gli enti, il Comitato ribadisce che «di fronte all’ipotesi della triplicazione della Chimet, è necessario che si esprimano – democraticamente – i cittadini». E’ stata quindi lanciata la raccolta di firme per richiedere l’indizione del Dibattito pubblico regionale, previsto dalla legge regionale 46/2013. Lo scorso 16 aprile, il Comitato ha presentato al Comune la richiesta di ammissibilità per un Referendum consultivo comunale sull’ampliamento della Chimet. Per completezza di informazione, e per avere informazioni precise sulla richiesta di ampliamento, abbiamo provato a contattare anche l’azienda, ma non c’è stato alcun riscontro da parte della stessa.
L’iniziativa e la posizione della Asl 8 La mobilitazione del Comitato Salute e Ambiente di Civitella non arriva da un giorno all’altro, se si considera che negli anni scorsi sono stati fatti studi specifici sulla popolazione, proprio per rilevare l’impatto dell’inquinamento in alcune aree della città di Arezzo e dintorni, e soprattutto in seguito ad un picco di leucemie registrato nei primi anni 2000. Per la precisione, sono state prese in esame tre zone: Civitella, per la presenza della Chimet; San Zeno, per la presenza dell’inceneritore; Quarata, per la presenza delle cave. La popolazione da tempo chiedeva controlli e così gli organi competenti del territorio (Provincia di Arezzo, Asl8, Comune di Civitella, Comune di Arezzo, Comune di Monte San Savino), insieme all’Agenzia Regionale Sanità, l’Ispo, il laboratorio sanità Pubblica della Asl 7 di Siena, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale e il Dipartimento scienze ambientali dell’Università di Siena, hanno portato avanti il progetto Life-Hia21, poi validato dall’Istituto Superiore di Sanità. Sotto esame sono quindi finiti 50mila residenti, attraverso uno studio epidemiologico e ambientale. Lo studio, molto strutturato e prolungato nel tempo, ha avuto una sua sintesi a metà del 2013, dopo due anni di lavoro. Quello che ne è scaturito è che, (Fonte Asl 8), «i cittadini di Civitella, Quarata, San Zeno ed Arezzo hanno un profilo di salute sostanzialmente in linea con quello dell’intera Regione Toscana»
Dati in sicurezza Anche se, la stessa Asl 8 ha specificato: «Una risposta univoca è difficile, e diventa obbligatorio andare a vedere le singole voci e gli eventuali effetti di presenza nell’ambiente di sostanze inquinanti tipiche di certe produzioni industriali”. Come dire: un conto è essere vicini ad un inceneritore ed un conto essere vicini ad un’azienda di recupero metalli preziosi. Continua la Asl 8: “La distribuzione negli anni dei casi di leucemia e delle altre patologie neoplastiche (…) non evidenziano rapporti con i livelli di esposizione agli inquinanti individuati. Considerando gli indicatori di salute, nel comune di Civitella i livelli di mortalità del periodo più recente (2004-2009) per tutti i tumori e per le singole sedi tumorali, sono in linea con quelli di riferimento regionali. L’andamento temporale dei picchi di casi di leucemia, non appaiono correlabili con la presenza degli insediamenti produttivi (un picco era già presente nel periodo 1971/74) e con il modello diffusionale degli inquinanti». Questi i risultati, ovviamente sintetici per motivi di spazio, del Progetto Life- Hia21, che però non hanno rassicurato granché la popolazione aretina. La richiesta di ampliamento della Chimet ha riacceso gli animi e le paure. Intanto, oltre alla manifestazione pubblica di questa sera, il Comitato Salute e Ambiente di Civitella in Val di Chiana organizza un confronto dei candidati a sindaco per il 19 maggio alle 21, sempre alla palestra di Badia Al Pino. Nella campagna elettorale di Civitella, entra a pieno titolo anche la Chimet.