La stazione dell’Alta Velocità Medio Etruria continua a far parlare di sé. A poche settimane dai primi report dei tecnici in molti dicono la propria e dopo i sindaci è la volta dei cittadini. Dei pendolari aretini, per la precisione, che prendono di petto la situazione e fanno appello al sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli chiedendo un tavolo di confronto con le istituzioni del territorio. «Vale la pena spendere sessanta o settanta milioni di euro in un’opera come questa? – spiega Luca Sarchielli, presidente del Comitato pendolari città di Arezzo – Noi crediamo di no. Stiamo parlando di tre, quattro, al massimo sei treni al giorno. I pendolari usufruiranno difficilmente di un’opera come questa, anche se l’opzione Arezzo, a nostro avviso, sarebbe da preferire rispetto alle altre. Se non altro si eviterebbe la creazione di una nuova cattedrale nel deserto, non richiedendo investimenti importanti di denaro pubblico. Una stazione come quella di Farneta – prosegue Sarchielli – nascerebbe subito male: a nord di un polo e del suo bacino di utenza e a sud di un altro, dimezzando già così la sua utilità. Per Arezzo e Siena sarebbe conveniente solo nei viaggi verso il nord Italia, ma in concorrenza con la dorsale adriatica. La nostra posizione sulla Stazione Medio Etruria è netta siamo viaggiatori abituali, e possiamo dirvi che tempistiche di spostamento di oltre quaranta minuti per raggiungere un punto di accesso ad una stazione sono improponibili per noi e non solo per la città di Arezzo, ma anche per Perugia e Siena».
L’appello «Ci rivolgiamo al Sindaco di Arezzo e a tutte le istituzioni della Valdichiana aretina con un appello – dichiara Sarchielli in rappresentanza degli oltre cinquemila i pendolari che tutti i giorni fanno avanti e indietro da a Arezzo -: non fermiamoci alle sterili dichiarazioni tanto per contrapporsi come se si stesse parlando di qualcosa che non ci riguarda, che non riguarda i nostri comuni e le nostre vite. Per questo chiediamo al sindaco Ghinelli di convocare un tavolo di confronto sul trasporto pubblico che riunisca tutte le altre amministrazioni dell’area aretina. Vogliamo sviluppare insieme un progetto integrato di viabilità e sosta per potenziare l’accesso alla stazione di Arezzo rendendola più funzionale, efficiente e raggiungibile. Arezzo è sempre stata l’ultimo fanalino di coda nelle politiche del trasporto ferroviario. Per non parlare delle condizioni disumane di viaggio che affrontiamo tutti i giorni. Il sindaco è stato un pendolare per tanto tempo insieme a noi. Ha viaggiato spesso con noi nella tratta Arezzo-Firenze per raggiunger l’Università e sa di cosa parlo. Ora aspettiamo solo la sua risposta».
Il sindaco: «Farneta è l’ultima delle possibilità» Interpellato il primo cittadino aretino ha dichiarato di «non saper nulla di questo invito che mi hanno rivolto i pendolari aretini. Appena un attimo per valutare la situazione e presto saprò dire se convocherò o meno il tavolo di lavoro comune». Ma nella tarda serata di ieri il sindaco Ghinelli ha emanato una nota stampa in cui affrontava nuovamente il tema della Stazione Medio Etruria, insistendo nel ribadire come Farneta sia l’ultima delle ipotesi da accogliere, mancando lì uno dei requisiti principali: lo scambio ferro-ferro. «Non c’è dubbio infatti che la posizione della Stazione Medio Etruria, comunque la si voglia scegliere, deve avere alcuni prerequisiti –spiega il sindaco -. Tra questi non può mancare quello della intermodalità, cioè della possibilità per i potenziali viaggiatori di cambiare mezzo di trasporto per effettuare l’intero trasferimento. E non c’è dubbio che l’intermodalità su itinerari lunghi, quindi attrattivi per l’Alta Velocità ferroviaria, non può che essere tra ferro e ferro. L’intermodalità mista (ferro/gomma e viceversa) ha senso solamente se il tragitto su gomma non supera i 10 – 15 minuti, cioè solo se è un tratto urbano o sub-urbano. A Farneta non c’è ferrovia lenta, quindi non è possibile effettuare lo scambio di treno tra Linea Lenta e AV. Farneta inoltre è lontana sia da Arezzo che da Perugia, che sono le città che rappresentano i potenziali bacini di utenza “forti” in grado di fornire il traffico viaggiatori minimo per rendere l’intera operazione sostenibile a livello economico. Inoltre il tratto su gomma da una qualsiasi delle località suddette è superiore, e di molto, ai 30 minuti. Ecco perché la localizzazione di Farneta è improponibile: perché manca del prerequisito dell’intermodalità ferro/ferro. Quindi di fatto è una non soluzione, anzi Farneta è solo una “farneticazione”. Se tuttavia il “Tavolo Tecnico” dovesse dare credito a tale ipotesi, non c’ è dubbio che darò corso con celerità alla convocazione urgente di un incontro sul tema, al quale invitare tutti i soggetti interessati tra i quali i sindaci dei comuni e gli Assessori ai Trasporti di Toscana e Umbria».
Il sindaco di Cortona: «Farneta-Creti, il luogo migliore per la stazione intermendia» Di tutt’altro avviso è il primo cittadino di Cortona Francesca Basanieri che sostiene che l’area migliore, per utenti e logistica, sia quella della Valdichiana aretina, proprio tra Farneta e Creti. «Dopo le tante chiacchiere di sindaci e amministratori voglio parlare: non per dar voce alla mia campana, ma per dare un segnale di concretezza –ha spiegato Basanieri -. È stato proprio l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, durante la Festa dell’Unità a Camucia, a rivelarci che Trenitalia, grazie a tutte le indagini e gli studi partiti nel 2014, si era resa conto dell’effettivo bacino di utenza che è capace di raccogliere la Valdichiana aretina. Ed è proprio da Trenitalia che è trapelata l’ipotesi Farneta-Creti. Quest’area sembra essere potenzialmente il luogo migliore per la nuova stazione Alta Velocità MedioEtruria, sia per potenzialità di utenza sia per posizione centrale rispetto a tutte le aree , cioè Perugia, Arezzo e Siena. Non dimentichiamoci la vicinanza con arterie importanti come la Superstrada Perugia-Siena e l’Autostrada A1». «Ancora non sappiamo dove verrà realizzata la nuova stazione Medio Etruria – aggiunge il primo cittadino di Cortona -ma una cosa è certa: Trenitalia ha intenzione di potenziare la linea attuale, proprio per gestire il flusso dei viaggiatori in crescita. È da qui che partono le mie convinzioni riguardo Farneta, non da entusiasmi senza radici, ma da fatti concreti. Questo è già un traguardo importante perché si basa sul numero dei pendolari che si muovono da questi territori e sono davvero tanti». E a proposito del tavolo che i pendolari aretini hanno chiesto al sindaco di Ghinelli, Basanieri afferma che se fosse convocato parteciperebbe sicuramente. «La questione dei pendolari è centrale. Non ci dimentichiamo tutti i problemi che hanno. È proprio con loro che dobbiamo parlare per capire come rispondere a tutte le loro esigenze di viaggiatori e di cittadini».