«Siamo dispiaciuti per il ripensamento sulla destinazione ad albergo sanitario, che a nostro avviso era la soluzione migliore in questo periodo per contribuire a fronteggiare la situazione pandemica. Si riaffaccia invece l’ipotesi di un Cas rispetto al quale manteniamo la nostra posizione di contrarietà, perché i temi dell’accoglienza e dell’integrazione non possono non essere condivisi con le amministrazioni comunali». Così i sindaci di San Gimignano (Siena) e Certaldo (Firenze), Andrea Marrucci e Giacomo Cucini, in una nota, in merito alla notizia che l’associazione che ha in affitto l’ex albergo Latini ha deciso di rinunciare all’ipotesi albergo sanitario riproponendo invece alla prefettura di Siena la realizzazione di un Cas (Centro di accoglienza straordinaria), nella frazione di San Gimignano ma a poche centinaia di metri dal centro di Certaldo.
Numeri sostenibili per i 2 comuni «Siamo favorevoli all’accoglienza, purché questa sia con numeri sostenibili per il tessuto dei nostri comuni e con un modello di integrazione come gli ex Sprar, in cui sono coinvolti preventivamente i comuni – proseguono Marrucci e Cucini – e dove l’obiettivo è la vera integrazione, con percorsi di formazione e di accompagnamento culturale e professionale, come appunto nei modelli ex Sprar e oggi Siproimi. Ci risulta che la cooperativa in questione sia in attesa di avere i necessari nulla osta da Usl e vigili del fuoco e la Prefettura già nei mesi scorsi ci aveva assicurato una informazione preventiva in caso di possibilità di attivazione del Cas. Chiederemo nuovamente un incontro al Prefetto di Siena per ribadire la nostra posizione e scongiurare questa ipotesi».