FIRENZE – Sinergie e argomenti. Emiliano Fossi all’indomani della disfatta elettorale traccia la strada per il futuro del Pd.
Nella narrazione del segretario regionale i mea culpa sono solo accennati e quello che trapela è un certo ottimismo in vista delle prossime sfide.
Nonostante, guardando la mappa regionale, in mano ai Dem restino solo Firenze, Livorno e Prato. “Abbiamo bisogno di stringere alleanze che partano dai temi, dai contenuti, non da alchimie definite a tavolino”, ha detto Fossi, che ha assistito anche alla perdita di Campi Bisenzio (Firenze), comune di cui era sindaco fino a poco tempo fa.
“Il nostro principale problema è la litigiosità, e la mancata capacità di stringere delle coalizioni – ha proseguito il segretario -. La destra è solida e competitiva, l’ha dimostrato a più riprese. Sono però altrettanto fiducioso che un partito che rialza la testa possa far tornare centrali i temi, le questioni che riguardano le persone, con un gruppo dirigente coeso. Se facciamo questo penso che possiamo affrontare nel miglior modo possibile le sfide importanti del prossimo anno, che sono sfide aperte come ben sappiamo ormai da tanti anni”.
Poi, guardando oltre, “venerdì 9 è convocata la prima riunione della direzione: parleremo dei risultati e avvieremo il nuovo corso del partito”. Un primo passo verso il partito che verrà. “E’ necessario dare forza e sostanza a quella fase costituente che non si è conclusa con il congresso – ha aggiunto Fossi -. Quindi tutto il gruppo dirigente sarà chiamato a svolgere una funzione fondamentale, centrale, e a interpretare questa esigenza di cambiamento che quel congresso e anche questo passaggio amministrativo confermano”.
Ottimismo trapela anche dal presidente regionale Eugenio Giani: “Se sono deluso dal voto? Da un punto di vista quantitativo no, anzi forse abbiamo ottenuto risultati migliori di 5 anni fa perché se si va a vedere siamo andati al ballottaggio in tutti e sei i Comuni al voto, il centrodestra ad esempio ha fallito un ballottaggio, quello di Campi Bisenzio, e ovunque abbiamo preso più del 43-44%”.
Il governatore si è poi concentrato sul sistema elettivo per ricercare le cause della sconfitta: “Se sono deluso dal voto? Da un punto di vista quantitativo no, anzi forse abbiamo ottenuto risultati migliori di 5 anni fa perché se si va a vedere siamo andati al ballottaggio in tutti e sei i Comuni al voto, il centrodestra ad esempio ha fallito un ballottaggio, quello di Campi Bisenzio, e ovunque abbiamo preso più del 43-44%”.