Stop alle frodi sull’olio extravergine di oliva grazie ad uno studio messo a punto dall’Università di Pisa che ha affascinato gli americani tanto da inserirlo fra le innovazioni del settore della Società americana dei chimici dell’olio (Aocs) che si riunirà in congresso dal 3 al 6 maggio ad Orlando.
Procedura ottimizzata anche per le miscele di olii «La metodologia che abbiamo ideato – spiega la coordinatrice dello studio Valentina Domenici – è molto veloce e poco costosa rispetto alle pratiche analitiche esistenti tanto che, in prospettiva, potrebbe essere usata direttamente nei punti vendita. L’olio viene inserito in una celletta di quarzo, si registra uno spettro di assorbimento Uv-visibile e con il nostro metodo otteniamo in modo immediato le quantità dei suoi quattro pigmenti principali (luteina, feofitina-a, feofitina-b e ?-carotene). Queste informazioni servono a valutare con precisione la qualità dell’olio e vedere, ad esempio, se ha subito trattamenti termici. Stiamo inoltre ottimizzando la procedura per verificare la sua efficacia nell’individuazione di alcune frodi, come la miscelazione di oli extravergine di oliva e di oli di semi». I ricercatori pisani sono stati ascoltati anche dalla commissione Agricoltura del Senato per avere informazioni dettagliate sulla nuova metodologia, nell’ambito del contrasto alle contraffazioni all’olio d’oliva extravergine