Matrimonio per Banca Mps entro il 2015? «Non credo che i tempi saranno così immediati». A dirlo è Marcello Clarich, presidente della Fondazione Mps, intervistato dal giornale online Toscana24-Il Sole 24 Ore, auspicando che «il Monte arrivi all’appuntamento da una posizione di forza, cioè completamente risanato. Da questo punto di vista, i dati del primo trimestre sono incoraggianti». Secondo Clarich la partecipazione dell’1,55% in Bmps «a questo punto è una partecipazione stabile e funzionale a mantenere il legame di Banca Mps con il territorio, come ci impone lo statuto». Il presidente della Fondazione esclude inoltre fusioni con altri enti di origine bancaria: «Dopo le ultime mosse abbiamo un buon equilibrio patrimoniale, e rispettiamo ampiamente i parametri della carta dell’Acri».
«A congresso affrontiamo mission Fondazioni» Clarich parteciperà domani al congresso dell’Acri in programma a Lucca. «Affronteremo i temi della rifocalizzazione della missione verso la sussidiarietà e il volontariato» ha spiegato. «L’origine bancaria e l’obiettivo statutario della beneficenza – ha aggiunto il presidente della Fondaizone Mps – sono alla base del dualismo interno alle Fondazioni. Fin dai tempi della legge Ciampi ho sempre pensato e detto che questo dualismo creava un’ambiguità. Per tutto questo tempo, le Fondazioni hanno giocato su due tavoli e non di rado ha prevalso l’anima bancaria». La crisi del settore bancario, secondo Clarich, «ha messo in evidenza il grado di rischiosità della concentrazione patrimoniale: finiti i dividendi, sono cominciati guai. Non per tutti, ovviamente, e non per tutti alla stessa maniera. Ecco perché è diventato urgente fare chiarezza, anche se una cosa è arrivare a questo cambio di pelle con il consenso, come vuol fare il protocollo, altra cosa è quando la crisi di una banca rischia di mangiarsi il non profit della Fondazione. La trasformazione è fisiologica, ma non mancano le patologie, come nei casi di Siena e Genova».