Nell’epoca del web ed in cui le notizie molto spesso non sono mai verificate basta poco per trasformare una fake-news in notizia verosimile. Ecco allora che nelle scorse ore era corso veloce di click in click una foto di una presunta cena che si sarebbe svolta lo scorso week-end con invitati al banchetto che si erano ritrovati all’ombra del David di Michelangelo nella Galleria dell’Accademia di Firenze. Una news talmente ad alto tasso polemico che già qualcuno degli intellettuali pronti a storcere il naso per cose simili che già si era affrettato a commentare e a rilanciarla. Solo che trattatavasi di notizia falsa ma per sicurezza proprio uno dei luoghi turistici piu’ visitati a Firenze ed in generale in Italia, si è dovuto affrettare a smentire.
La smentita In riferimento ad una foto che sta circolando in questi giorni sui social raffigurante un’ipotetica cena di gala che si sarebbe svolta sotto il David e nella Galleria dei Prigioni della Galleria dell’Accademia di Firenze, il direttore, Cecilie Hollberg, ci ha tenuto a smentire categoricamente la notizia. Secondo il regolamento della Direzione, è stato interrotto all’inizio del suo mandato, infatti, ogni evento che prevedesse la somministrazione di cibo e bevande organizzato negli ambienti dove sono esposte le opere d’arte della Galleria. Hollberg ha espresso profondo rammarico non solo per la diffusione della falsa notizia ma soprattutto per i commenti espressi in modo arbitrario e precisa che: «Ho deciso di smentire con una nota poiché credo che l’informazione leda l’immagine della Galleria. Per regolamento ho deciso, infatti, di disciplinare l’uso degli ambienti del Museo, limitando questi tipi di eventi, nell’area del Book Shop e del cortile adiacente. La decisione è stata presa non solo per una questione di tutela ma soprattutto di rispetto per il patrimonio culturale a me affidato. Poiché, inoltre, alcune agenzie, continuano ancora a proporre l’organizzazione di cene e banchetti all’interno degli ambienti dove sono presenti le opere d’arte della Galleria ho intenzione di muovermi, anche per vie legali, affinché, si ponga fine a informazioni errate sulla fruizione dell’Istituzione che ho l’onore di dirigere».