Lo scorso 6 febbraio a Castiglion del Lago si è tenuto il Consiglio comunale in forma aperta, con la possibilità di quanti volessero prendere la parola, sul tema della Coop Centro Italia. Ad assistervi circa 250 persone. Molti i lavoratori presenti che temono per il proprio posto di lavoro. Questo giornale ha dato voce alle notizie di queste ultime settimane, all’indomani dell’accordo reso noto tra la stessa Centro Italia e Unicoop Firenze per il passaggio a quest’ultima di 29 punti vendita nelle provincie di Siena e Arezzo. Si è persino riunito un tavolo dei sindaci delle aree coinvolte per monitorare la vicenda.
Tuttavia, fuori dal coro, è uscito il sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, che senza mezzi termini si è detto preoccupato. «Innanzitutto – ha scritto sulla sua pagina Facebook – nutro molta preoccupazione per i tanti lavoratori della cooperativa con sede a Castiglion del Lago e poi mi chiedo come siamo potuti arrivare a questo punto». Il ragionamento di Agnelli è il seguente: «Per decenni molti cittadini residenti in Valdichiana, e non solo, hanno sostenuto la cooperativa dei consumatori diventando anche soci prestatori, ovvero aprendo un libretto nominativo di prestito sociale per tutelare il proprio risparmio e contestualmente finanziarie la cooperativa. Visto il silenzio assordante di queste ultime settimane, mi chiedo se a breve dovrò ripercorrere, insieme ai miei concittadini, tutte le fasi che hanno caratterizzato la vicenda, prima, di Mps e poi di Banca Etruria. Manifestazioni pubbliche, cittadini in piazza per rivendicare un diritto, lavoratori in bilico, trasmissioni televisive che si fanno portavoce dei disagi vissuti o la drammatica ‘processione’ all’ufficio dei servizi sociali per le nuove famiglie in difficoltà. Spero e mi auguro che questo scenario non si riproponga e che a breve si manifesti la soluzione del problema».
Il silenzio assordante cui il sindaco Agnelli si riferisce è quello in seguito alla costituzione del tavolo permanente composto da rappresentanti istituzionali e dei lavoratori che lo scorso 25 gennaio scorso avevano indirizzato a Unicoop Firenze e Coop Centro Italia una lettera chiedendo “Un incontro per chiarire le preoccupazioni dei cittadini di cui noi Sindaci siamo portatori ed avere auspicate assicurazioni che le Aziende Cooperative in questione continuino a svolgere un ruolo positivo per l’economia ed il lavoro in questo territorio Umbro-Toscano”. A quanto pare ad oggi non ci sarebbe stata alcuna risposta dei destinatari.
Anche per questo, forse, il Consiglio comunale aperto di Castiglion del Lago di martedì scorso aveva assunto importanza in termini di aspettative, risultando alla fine molto partecipato. E, infatti, era annunciata la presenza del presidente della Coop Centro Italia Giorgio Raggi e della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, ma alla fine l’auspicato confronto non c’è stato perché i due non si sono visti. La discussione consiliare è stata comunque molto accesa, con il coordinatore della RSU del magazzino Coop Centro Italia Luca Ciarapica che teme strumentalizzazioni politiche: «Non vogliamo strumentalizzazioni politiche e non vogliamo che vengano fatte campagne elettorali sulla pelle di noi lavoratori». A mettere il dito nella piaga ci ha pensato Oscar Monaco, segretario provinciale di Rifondazione Comunista: «Coop ha operato male sul mercato finanziario con operazioni rischiose che si sono rivelate fallimentari». Mentre Filippo Ciavaglia, Cgil di Perugia ha detto che «c’è bisogno di fare attenzione e renderci bene conto della situazione finanziaria dell’azienda e la Cgil esercita un costante controllo».
Molto applaudito l’intervento di Uliano Bufalini, dirigente di Unicoop senese che volle fortemente la fusione nel 1997. Bufalini ha parlato di “resa dei conti” ed ha dichiarato che «Il gruppo dirigente se ne deve andare, si deve dimettere subito assumendosi le proprie responsabilità. Occorre fare un atto di onestà e restituire la fiducia compromessa per salvare il futuro dei nostri lavoratori».
Dunque le preoccupazioni di Mario Agnelli sembrano avere una base di radicamento non solo a Castiglion Fiorentino, ma in tutta la Valdichiana e nei comuni del Trasimeno. Le sue parole sembrano aver particolarmente colpito Giorgio Raggi, il quale ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera aperta al sindaco castiglionese: “Le invio questa mia affinché possa sentire dalla viva voce di chi rappresenta Coop Centro Italia quale è la situazione della nostra Cooperativa», ha scritto Raggi. «L’accordo che abbiamo siglato per sinergie industriali con Unicoop Firenze rafforza patrimonialmente la Cooperativa che rispetta tutti i parametri di Banca di Italia e delle normative previste dalla Legge in riferimento alla sicurezza del prestito dei soci». Raggi ha altresì precisato che Coop Centro Italia chiude “l’anno con un significativo utile di 12 milioni di euro della gestione caratteristica”.
“Non c’è all’orizzonte, né nel breve né nel lungo periodo, alcun rischio di licenziamento e disoccupazione”, ha scritto Raggi. Ed infine: “Ogni allarmismo, in realtà, non fa altro che creare confusione e impedisce la costituzione di tavoli peraltro ad oggi inesistenti”. Raggi chiude dicendo che: “Non può esistere la soluzione di un problema se il problema stesso non esiste”.
Insomma le preoccupazioni di Agnelli sarebbero esagerate e proprio per questo pericolose per Coop Centro Italia, tant’è che lo stesso Raggi, in una intervista televisiva rilasciata a Lineauno ha detto di stare attenti a creare allarmismi perché «i nostri legali sono al lavoro per verificare eventuali danni patrimoniali. C’è il rischio di richiesta di risarcimento danni».
Vicenda Coop: il Presidente Raggi ad Agnelli “Non creiamo allarmismi”
Sullo specifico di Castiglion Fiorentino, poi, Raggi ha confermato la elevata densità di supermercati per numero di abitanti (“superiore a Firenze) che darebbe luogo ad una concorrenza molto accesa. «Atteggiamento degli amministratori che ritengono che più libertà di mercato vi sia meglio è. Io dico va bene pure – ha concluso Raggi – però se si ha a cuore la sorte dei negozi e magazzini di Castiglione del Lago bisogna sapere che più si apre alla concorrenza e più si mette a rischio quel posto di lavoro».
Immediata la replica di Mario Agnelli alla lettera del presidente di Coop Centro Italia sostenendo che «In realtà le rassicurazioni non le chiede il sindaco di Castiglion Fiorentino, e credo neanche i sindaci dei 18 comuni coinvolti nell’operazione con Unicoop Firenze, ma servono ai dipendenti Coop, all’indotto che ruota attorno al gruppo e in ultimo e non per ultimi ai soci risparmiatori». Il primo cittadino castiglionese è convinto di aver già dato abbastanza alla causa delle crisi economiche e finanziarie: «Il nostro territorio sia in termini occupazionali, che in termini finanziari non potrebbe sopportare nessun altra crisi, vista la situazione in cui ci troviamo e io intendo vigilare su questo». C’è da giurarci che la storia non è ancora finita.