Oltre 103 domande di contributo per un importo di oltre 2 milioni nel limbo della burocrazia con inevitabili conseguenze per l’attività degli agricoltori della provincia di Siena. E’ quanto emerge da un’attenta analisi dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena relativa alle domande di aiuto presentate nel corso dell’anno 2018 dai suoi associati. A causare lo slittamento dei pagamenti previsti per il 30 novembre potrebbero essere i ritardi nell’adeguamento del sistema informatico relativo agli adempimenti c.d antimafia, a seguito dell’entrata in vigore delle normative antimafia a novembre dello scorso anno. Secondo le nuove disposizioni la certificazione rilasciata dalle Prefetture si rende necessaria per la richiesta di contributi pubblici sopra i 25mila euro per il 2018 e sopra i 5mila euro per il 2019.

Il direttore di Upa Siena Gianluca Cavicchioli

Il direttore Cavicchioli: «Situazione che viviamo con preoccupazione e impotenza» «Far slittare di qualche mese la riscossione di questi premi agli agricoltori, per cause a loro non imputabili è davvero difficile da far digerire – spiega il direttore di Upa Siena Gianluca Cavicchioli – L’introduzione di una normativa dall’intento nobile, rischia ora di danneggiare proprio chi dovrebbe difendere. Nei loro bilanci annuali – sottolinea il direttore Cavicchioli – le aziende fanno affidamento su questi pagamenti per organizzare e programmare le loro attività, una programmazione che troppo spesso va a scontrarsi con l’aumento di burocrazia e di iter spesso lenti e macchinosi. Se i pagamenti attesi dovessero slittare di settimane o anche mesi come dovrebbero comportarsi le aziende? Ritardando i pagamenti e licenziando personale? E’ una situazione che viviamo, insieme ai nostri associati, con preoccupazione e impotenza. Per questo come Unione Provinciale Agricoltori chiediamo alla Regione e alle Prefetture una risposta di buon senso e di sederci attorno ad un tavolo per trovare una soluzione adeguata alle esigenze di tutti». Una proposta avanzata dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena è quella di erogare gli acconti a quelle aziende in cui le Prefetture non ravvedono criticità, salvo poi rivalersi in un secondo momento in sede di saldo.

«Assenza di dialogo informatico ci lascia perplessi» Non solo. Ad impensierire ulteriormente anche l’introduzione dell’obbligo di presentazione per chi presenta domanda di contributi Pac di ulteriore documentazione bancaria relativa ai conti correnti: «Si tratta di una novità di quest’anno – aggiunge il direttore Cavicchioli – ma non ne capiamo la necessità visto che con le norme esistenti tutto ha funzionato senza particolari intoppi. Quello che ci lascia perplessi è l’assenza di dialogo informatico fra l’ente pagatore nazionale Agea, l’Anagrafe Tributaria e l’Agenzia delle Entrate. Se alle aziende vengono richiesti continuamente tempestività, precisione e rispetto delle norme, ci aspetteremmo una maggiore attenzione e similare sensibilità da parte di chi amministra» conclude il direttore di Upa Siena Cavicchioli.