Colpo di scena a Siena. La neo assessore al decoro urbano e ambiente, Nicoletta Cardin, ha rimesso nella serata di oggi la sua delega al sindaco Luigi De Mossi. Le dimissioni sono state comunicate dal Comurne della città del Palio, ora guidato da un giunta di centrodestra: nella nota diffusa in serata non si rendono noti i motivi. In occasione del debutto della nuova giunta comunale, il 6 luglio, Cardin era stata presentata come espressione della Lega.

Il giallo delle lettere anonime Proprio oggi la nomina di Cardin, come quelle di tutta la giunta – composta da quattro donne e cinque uomini, con esponenti di Lega, di Fratelli d’Italia, di Forza Italia e della lista civica – era stata ratificata nel consiglio comunale di insediamento. Sempre nella giornata di oggi, secondo quanto appreso, tre lettere anonime sono state fatte recapitare in consiglio comunale a Siena al neosindaco Luigi De Mossi, all’ex primo cittadino e consigliere del Pd, Bruno Valentini, e al consigliere di ‘Per Siena’ Pierluigi Piccini. Le lettere, di uguale contenuto, sarebbero anche indirizzate al premier Giuseppe Conte e ai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Secondo quanto si apprende, il contenuto delle lettere sarebbe stato incentrato proprio su Nicoletta Cardin, con riferimento a questioni che avrebbero reso incompatibile la sua nomina in giunta. La lettera anonima è stata consegnata dall’ex sindaco Valentini ai Carabinieri. Nicoletta Cardin, laureata in sociologia, risulta attiva nel settore immobiliare, anche in società controllate dal marito Lorenzo Grassini, imprenditore senese con interessi non solo in Italia ma anche all’estero. Il nome di Nicoletta Cardin appariva accanto a quello del coniuge tre mesi fa anche in un’operazione per rilevare la Lucchese Calcio.

8 franchi tiratori Le prime avvisaglie di una frattura nella maggioranza già al momento della votazione per il presidente del consiglio comunale. Otto “franchi tiratori” infatti, al primo spoglio, avevamo scelto il nome del consigliere Benini invece di quello “accordato” di Falorni. Una sorta di messaggio in codice che è stato anche il primo lampo prima della tempesta.