«Il Comune di Arezzo si costituirà parte civile nel rinvio a giudizio dei 20 indagati per bancarotta e bancarotta fraudolenta in seguito al crac di Banca Etruria. Questo non è solo la semplice traduzione di una delibera consiliare, ma Sindaco e Giunta hanno la piena convinzione che la decisione sia dovuta all’intera Città». Così il sindaco Alessandro Ghinelli, nel giorno dell’udienza preliminare che ha calendarizzato al 12 ottobre il rinvio a giudizio degli amministratori ritenuti responsabili del fallimento della banca. Il 21 luglio 2016 il Consiglio Comunale aveva votato all’unanimità un atto di indirizzo nato dalla richiesta di iniziativa popolare circa l’impegno per l’amministrazione a costituirsi parte civile nell’allora definita ipotesi di procedimento penale a carico di funzionari dirigenti di Banca Etruria per vari tipi di reato, tra ai quali la bancarotta fraudolenta. «Formalizzeremo l’atto nei tempi utili. Oltre ai danni materiali subiti dai risparmiatori, oltre alla conseguenza dannosa della perdita della banca del territorio, la città di Arezzo ha sofferto una gogna mediatica persistente, subendo da questa un danno di immagine evidente, che deve essere riconosciuto», ha commentato Ghinelli.