Interno della Pinacoteca di Siena

«Necessità urgente» di lavori alla Pinacoteca Nazionale di Siena che «non prevedono però, né hanno mai previsto, il trasferimento delle opere d’arte del museo». Scrive così in una nota il Polo Museale della Toscana in una nota, allontanando alcune indiscrezioni di stampa che indicavano come vicina la chiusura definitiva della Pinacoteca e il trasferimento delle opere a Firenze.

Il direttore Casciu: «Non ci sono problemi di inagibilità» «Non è infatti ipotizzato alcuno smantellamento dell’allestimento delle raccolte, né tantomeno il loro trasferimento in altri luoghi, né a Siena né in altre città o musei toscani – dichiara il direttore del Polo museale Stefano Casciu – Poiché sussiste una criticità relativa al funzionamento dell’impianto di riscaldamento, che ha subito di recente un guasto ingente, il Polo Museale della Toscana ha già avviato quanto necessario per il pieno ripristino dell’impianto, che richiederà tempi tecnici non brevi. Non sussistono invece problemi di inagibilità dell’edificio e degli ambienti del museo, anche se risultano ormai necessari alcuni importanti interventi di manutenzione straordinaria, in particolare per rinnovare i servizi igienici e per migliorare la sicurezza del percorso museale, in alcuni ambienti. Per poter realizzare al meglio questi interventi, è in corso di valutazione l’ipotesi di una chiusura temporanea del museo o di alcuni settori, eventualità che non comporterebbe però in nessun caso lo spostamento ed il trasferimento altrove delle opere della collezione».

«Limitari al massimo i disagi» «Il Polo museale della Toscana, con il supporto del Ministero, attuerà tutto quanto necessario – si legge in una nota – per garantire nel più breve tempo possibile il ripristino degli impianti e dei servizi della Pinacoteca e la realizzazione degli interventi necessari di manutenzione straordinaria, nella precisa volontà di limitare al massimo i disagi per il pubblico ed il personale interno, e di restituire al più presto il pieno accesso al percorso museale, per garantire la dovuta permanenza delle collezioni all’interno dello storico Palazzo Brigidi-Bonsignori, nel quale la Pinacoteca ha trovato sin dal 1932 la sua sede naturale e privilegiata, secondo il progetto scientifico  e l’allestimento  ideati da Cesare Brandi, con un vincolo di inscindibilità dettato dal decreto di regificazione».