protesta_guess«Ennesimo rifiuto al piano di ricollocamento dei lavoratori che non possono accettare il trasferimento a Lugano». Così in una nota, la Cgil Firenze fa il punto sulla vertenza Guess e sulla procedura di mobilità «per la quale si auspicava un cambio di atteggiamento» da parte dell’azienda.

«L’azienda non tiene conto del dramma dei lavoratori» «Ricordiamo che resterà nel nostro Paese Guess Italia con una struttura molto significativa di circa 600 dipendenti distribuiti tra la sede di Firenze e negozi di proprietà – dice Alessandro Picchioni di Filctem Cgil Firenze -. L’azienda si rifiuta di aprire una vera fase di confronto, non intende trovare soluzioni in grado di dare risposta all’enorme problema sociale dei licenziamenti: si tratta, per la stragrande maggioranza dei casi, di donne con famiglia e figli piccoli». L’impostazione scelta fin dall’inizio, si legge nella nota sindacale,  e sempre confermata dall’azienda, oltre a precludere la possibilità dei ricollocamenti, impedisce di fatto la possibilità di attivare importanti ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione straordinaria. «Appare chiaro che questa azienda – aggiunge Picchioni – ha deciso di gestire la chiusura aziendale senza tenere conto dell’impatto sociale che ne deriva, una decisione brutale nei contenuti e nei modi che non tiene di conto del dramma dei lavoratori». Nel corso della recente assemblea sindacale i lavoratori hanno deciso di protestare contro l’ennesima risposta negativa alle richieste sindacali.