C’era una volta un mondo in cui i rapporti fra gli uomini si basavano sulla relazione tra le persone, in cui tutto veniva vissuto in modo più personale. Di questo mondo ancora sopravvivono alcuni eroi, alcuni sognatori che credono nel saper fare. Li chiamano artigiani, ma loro si considerano artisti. Perché l’arte non si trova soltanto nei musei, a volte si trova anche nella soddisfazione per un lavoro ben fatto. Nel cuore di Siena esistono e resistono alcuni di questi artigiani che hanno storie da raccontare. Storie di vita vissuta, storie di normalità, storie reali.
L’arte dello sveglio Manuela Armini lavora come orafa artigiana da 27 anni a Siena vicino piazza Indipendenza. Se si guarda dalla vetrina del suo negozio, si può pensare che il suo è un posto come tutti gli altri. Però, quando si parla con lei, si cambia immediatamente idea. Perché Manuela non produce anelli in serie, lei realizza anelli ad hoc, niente di anonimo o già visto mille volte. Ogni pezzo ha una sua anima e una sua particolarità. Ha il volto e lo spirito del cliente che glielo richiede. La differenza fra ciò che è arte e ciò che, invece, non lo è si basa su un punto che Manuela ripete continuamente. “L’arte si trova nel saper confezionare il gioiello adatto alla persona che hai davanti”.
La storia di Manuela è la storia dello sveglio. Lavorava in banca, ma un giorno, in giro per Atene, ha scoperto il percorso che avrebbe dovuto seguire. Ha lasciato il lavoro e ha aperto il negozio. Nemmeno la crisi riesce a fermarla, è convinta che entro breve finirà e, nel frattempo, continua a lavorare divertendosi.
L’ arte della resistenza Anche Giuseppe Armadio, un pittore che ha una piccola bottega nel cuore di Siena, ha lasciato il suo primo lavoro, ma per motivi diversi. I problemi di salute e l’avvento del computer hanno messo fine al suo lavoro di disegnatore tecnico. Ma non si è perso d’animo, ha comprato dei libri di disegno, ha fatto un corso di specializzazione e ha cominciato a dipingere. Nel 2004 ha aperto il suo negozio. La necessità è diventata passione e la passione è diventata necessità.
In questi tempi di crisi gli viene spesso la voglia di chiudere, ma ancora resiste. Quando accade, dipinge soltanto per se stesso. Giuseppe mostra il suo negozio come se mostrasse la sua casa. E, infatti, così è. Si lamenta del fatto che oggi se non appari non esisti, ma è consapevole della sua arte e così riesce ad andare sempre avanti.
L’arte dello sguardoPer Alessandro Stella, un calzolaio che lavora a Siena da 21 anni, l’arte è uno stilo di vita. Le sue scarpe sono un prodotto unico, raccontano la storia della sua vita e stabiliscono un rapporto di fiducia con il cliente. Perché la fiducia è la caratteristica essenziale di tutti questi eroi.
Alessandro ha lavorato prima in Inghilterra. La sua storia di calzolaio è una storia di passione. Un artista non ha paura della crisi. “La gente – spiega Alessandro – si sta svegliando e non vuole più sentirsi merce da vendere”. In questa società di desideri, lui, invece, non ha mai avuto il desiderio di espandersi. Così come è nato, il suo negozio è rimasto. Soltanto in questo modo ha il tempo di viaggiare e di girare per scoprire la bellezza che c’è dietro ogni angolo. La stessa bellezza che i clienti scoprono nelle sue scarpe.