FIRENZE – La Toscana si conferma nel 2024 la regione con le bollette dell’acqua più care, 748 euro a famiglia: l’aumento è stato del 2,3%.
Il rovescio della medaglia è rappresentato dal Molise, 234 euro. A segnalare l’incremento più significativo rispetto al 2023 sono l’Emilia Romagna, con un aumento dell’8,8%, e l’Abruzzo, con un +8,5%. Questa situazione è illustrata nel 20° Rapporto sul servizio idrico integrato redatto dall’Osservatorio prezzi di Cittadinanzattiva. L’incremento più consistente interessa l’Emilia Romagna (+8,8%) e l’Abruzzo (+8,5%). Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 917 euro (+5,7%) mentre Milano conquista anche nel 2024 la palma di capoluogo più economico con 185 euro.
Fra i capoluoghi di provincia, aumenti a due cifre percentuali per Salerno (+16,1%), Novara e Verbania (+12,9%), Rovigo (+11,1%). A Latina si registra un decremento del 37%. In base agli ultimi dati Istat disponibili (anno 2022), la dispersione idrica raggiunge il 42,4% nel territorio complessivo italiano. In alcune aree, soprattutto Sud e Isole, si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. Spicca in negativo la Basilicata dove va disperso il 65,5%, segue a breve distanza l’Abruzzo (62,5%) mentre la Valle d’Aosta si ferma sotto il 30% (ma peggiora il dato rispetto al 2020). Fra i capoluoghi di provincia molto negativo il dato di Potenza, dove la dispersione idrica supera il 70%.