FIRENZE – Non si placa la striscia di femminicidi in Toscana. Negli ultimi 17 anni sono 140, sei solo nel 2023. Il 75% delle vittime sono donne italiane, le straniere sono il 25%.

Tale dato, dice il rapporto, rimane coerente anche tra gli uccisori, con un 77% di italiani e un 23% di stranieri. In più ci sono oltre 4.500 donne che in un anno si sono rivolte a un Centro antiviolenza. Gli accessi in codice rosa sfiorano i 2 mila.

I dati evidenziano una crescita esponenziale del fenomeno: oltre ai casi citati dei centri violenza e di accesso tramite codice rosa, cresce il numero delle donne che si rivolgono ai consultori per casi di abuso o maltrattamento e quelle che sono state ospitate in case rifugio. In parallelo aumenta notevolmente anche il numero di uomini che accedono ai Centri per uomini autori di violenza.

Ma vediamo i principali dati emersi nel 2023 insieme a un esame delle strutture coinvolte. Le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza nel 2023 sono state 4.540. Il percorso di uscita dalla violenza è stato avviato nel 2023 da 3.262 donne, 67% italiane e 33% straniere, nel 62% dei casi con figli.

In Toscana sono presenti 25 Centri antiviolenza, distribuiti su tutto il territorio regionale. Sul territorio regionale sono presenti 28 Case rifugio, prevalentemente promosse e gestite da Centri antiviolenza presenti sul territorio, che garantiscono ospitalità per un periodo limitato di tempo, nella maggior parte dei casi fino al massimo di un anno. Nel corso del 2023 sono state ospitate 134 donne con 110 figli (erano state 109 donne e 92 figli nel 2022) per la maggior parte provenienti dell’ambito regionale e segnalate dai servizi sociali territoriali.

Nel corso del 2023 sono state 1.250 le donne prese in cura dai Servizi sociali per casistiche legate alla violenza di genere, mentre sono state 480 le donne per le quali è stato definito un progetto individualizzato di fuoriuscita dalla violenza.

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