In Italia ci sarà la ripresa economica nel secondo semestre del 2013, «ma sarà lenta e difficile». Ad affermarlo il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nel corso della sua lectio magistralis all'Università di Firenze. Il governatore di Bankitalia ha sottolineato che «bisognerà procedere e affrontare il problema della crescita strutturale». Visco ha ricordato tra l'altro che il 2012 è stato un anno di recessione e che anche l'anno in corso continuerà in parte questo trend.

La contestazione degli studenti Una lectio magistralis travagliata, quella che si è svolta questo pomeriggio, per essere stata bruscamente interrotta  dagli studenti dei Collettivi nell'Aula Magna dell'Università. Prima dell’irruzione, il rettore dell'Ateneo, Alberto Tesi, era uscito dall'Aula per cercare di calmare la protesta degli studenti. Solo le forze dell’ordine sono riuscite a placare gli animi e far uscire gli studenti che poi hanno continuato all’esterno la loro protesta. “Contro la crisi e l'austerità fuori Bankitalia dall'Università”. Questo uno degli slogan scanditi dagli studenti che hanno anche diffuso alcuni volantini in cui spiegavano i motivi della contestazione contro Visco ma anche contro la Bce e il governo di Mario Monti. In precedenza gli studenti  avevano appeso all’interno dell’edificio uno striscione rosso con la scritta: “Voi la chiamate crescita, noi sfruttamento. Fuori Bankitalia”.Ai cronisti che al termine della lezione hanno chiesto a Visco un commento sull’irruzione, il Governatore di Bankitalia ha risposto: «Devono leggere la relazione». «Siete sicuri che fossero studenti?», ha, invece, commentato Alessandro Petretto, docente di economia e assessore al Bilancio del Comune di Firenze, rivolgendosi ai giornalisti.

Equilibrio dei conti pubblici è precondizione successo Visco ha poi ripreso la sua lectio magistralis sostenendo che «l’equilibrio dei conti pubblici che non esclude ricomposizioni nelle principali poste di bilancio, è la precondizione per la via del successo. L'incertezza delle condizioni sui mercati finanziari, legata alle tensioni sui debiti sovrani, riduce la fiducia, disincentiva l'investimento e l'innovazione».Il Governatore di Bankitalia ha poi spiegato che ulteriori riduzionidello spread «potranno derivare dal pieno dispiegarsi delle riforme nazionali.  L'Italia, deve trovare le motivazioni e gli incentivi per affrontare con decisione il problema della crescita – ha detto – Guadagni di competitività possono essere solo il risultato di un impegnativo ma imprescindibile disegno organico di riforma. I punti ''fondanti'' di questo disegno di riforme sono oggetto da tempo di attenzione». Si va dalle liberalizzazioni nell'accesso ai mercati al loro miglior funzionamento, e al sostegno dell'accumulazione di capitale umano e fisico, «dal miglioramento della qualità dei servizi pubblici alla riduzione degli ostacoli burocratici – ha proseguito – dal contrasto all'evasione fiscale ed alla corruzione a una maggior efficienza della giustizia civile». Per Visco la crescita della produttività «dipende da un progresso netto in tutte queste componenti».
 

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