«Rispetto al resto dell’Italia nel 2014 in Toscana non c’é stato un calo del Pil, che si è mantenuto su un livello simile al 2013, però chiaramente non si può parlare né di crescita, né di ripresa economica». E’ un quadro sostanzialmente negativo quelle dipinto da Paolo Sardi, il direttore di Inps Toscana, in occasione della presentazione del bilancio sociale 2014 dell’Istituto.
Male l’artigianato, bene le aziende femminili Tra i settori maggiormente in difficoltà c’è «l’artigianato, dove abbiamo registrato sia un calo delle aziende attive che delle nuove iscrizioni. Va leggermente meglio nel commercio visto che c’è stato un incremento delle aziende attive, anche se il numero complessivo non è positivo». Commercio che si fa notare per l’aumento delle nuove imprese al femminile: «il 36% delle attività toscane sono targate al femminile». Per quel che riguarda il settore industriale, sottolinea Sardi, «c’è stato un piccolissimo segnale sulla diminuzione delle aziende che non si sono cancellate, però il numero totale dei lavoratori nel 2014 è sceso di ben 6.125 unità, con il dato più negativo registrato a Piombino e nel senese».
Aumentano i lavoratori a Prato L’unico dato in controtendenza nel settore industriale arriva da Prato «dove abbiamo avuto un incremento di circa 3.000 lavoratori». Che il 2014 sia stato un anno decisamente negativo lo dimostra il numero complessivo delle ore di cassa integrazione: «63 milioni sommando la Cig straordinaria, ordinaria e in deroga – ha evidenziato ancora Sardi – Un numero che fa pensare se rapportato al 2008, prima della crisi, quando le ore autorizzate sono state 9 milioni: stiamo parlando di un + 700%. E’ in questi numeri che si comprende come la crisi abbia attraversato anche la Toscana. Lo scorso anno c’è stato un incremento piuttosto consistente della cassa integrazione in deroga e straordinaria in quei settori diciamo patologici, mentre diminuita la Cig ordinaria, proprio perché incentrata su situazioni marginali».
«La Toscana ha resistito alla crisi sfruttando il turismo» Da registrare, inoltre le oltre 160.000 domande di ASpl e MiniASpI (Assicurazione sociale per l’impiego). Il dato significativo sulla difficoltà delle imprese è senza dubbio quello degli incassi da recupero crediti che hanno fatto registrare un incremento del 150% rispetto al 2013, con punte del 200% per il solo terziario. In questo quadro ha continuato Sardi «devo segnalare l’ottimo rapporto con la Regione, che autorizza la Cig in deroga: abbiamo portato avanti un lavoro piuttosto difficile perché i fondi ministeriali non sempre arrivano tempestivamente e quindi occorre una grossa attività di collaborazione e sinergia per corrispondere il dovuto ai lavoratori». La Toscana ha concluso «è una regione che, nonostante la situazione, ha in qualche modo saputo resistere meglio rispetto ad altre regioni, sfruttando, per esempio, la risorsa del turismo: una fonte sicuramente importante in un momento di difficoltà». Infine un dato riguardante il Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego. «Negli ultimi 20 giorni abbiamo ricevuto 13.000 domande di Naspi. Pensavo che la nuova misura avrebbe avuto meno domande, invece abbiamo avuto, soprattutto in questo periodo, registriamo un certo picco.-ha aggiunto Sardi – E’ vero che la norma è più larga rispetto a prima, ma è ovvio che siamo in una fase in cui si alterna un discorso di lavoro a tempo indeterminato con situazioni di maggior precariato».