Da venerdì 11 a domenica 13 maggio il Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze) presenta in prima nazionale “Falstaff – o L’educazione del Principe”, nuovo progetto drammaturgico di Gianfranco Pedullà, a cui è affidata anche la regia, che vede sul palco gli attori Veio Torcigliani, Marco Natalucci, Rosanna Gentili, Gianfranco Quero, Gaia Nanni, Roberto Caccavo, Marilena Manfredi, Matto Zoppi, Fausto Berti, Eleonora La Pegna della Compagnia Teatro Popolare d’Arte. Una versione della commedia shakespeariana che si incrocia in modo quasi naturale con l’opera lirica “Falstaff” di Giuseppe Verdi, ultima creazione del grande compositore.
Lo spettacolo Il testo per molte parti è fondato sul libretto dell’opera verdiana scritto da Arrigo Boito (di fatto una riduzione lirica de “Le allegre comari di Windsor” di Shakespeare): ne è nato uno spettacolo teatrale molto musicale, pieno di ritmo e di coralità. Un grande gioco scenico completamente dedicato al pubblico, al piacere degli spettatori di incontrare il grande personaggio Falstaff e la sua banda di abitanti notturni dell’Osteria della Giarrettiera dove il nostro eroe, di fatto, vive e compie le sue imprese. A fronte di questa tensione leggera, il testo si nutre di alcuni frammenti di ‘”Enrico IV” di Shakespeare, dove vediamo Falstaff impegnato a educare il Principe di Galles nel suo mondo dell’Osteria della Giarrettiera per poi essere da lui violentemente ripudiato al momento dell’ascesa al trono d’Inghilterra. Il grande drammaturgo inglese guardava con ironia e affetto alle debolezze e alle ambizioni, alle improvvise ascese e rapide cadute degli uomini. Per questo la commedia shakespeariana non è mai gratuita, ma sempre piena di umanità capace di narrare con ironia e pietà le vicende umane. Importante la scelta di un linguaggio sempre al limite del comico, della burla, del grottesco, della maschera attorale e scenica. In questa ricerca di forme teatrali non borghesi è continuo il confronto con il melodramma, in virtù di un grande gioco corale degli attori, ai ritmi di scena, al vivere grottesco di Falstaff, vero campione di umanità. In questa direzione del lavoro ovviamente non casuale la scelta di affidare la maschera di Falstaff ad un interprete come Veio Torcigliani, cantante baritono qui chiamato a misurarsi con la recitazione teatrale.