A sei mesi dalla tragedia l’Isola del Giglio non dimentica. E non potrebbe essere diversamente. La Costa Concordia è ancora là, spiaggiata davanti a Giglio Porto, inclinata sul fianco. Il cantiere per la rimozione è in corso di allestimento da parte del Consorzio di imprese Titan Micoperi. Alle due aziende italo americana un appalto da oltre 300milioni di euro. Il compito non è dei più semplici. Rimuovere la Costa Concordia, naufragata lo scorso 13 luglio, è un’impresa mai tentata. Il carburante dalla nave è stato completamente aspirato lo scorso 22 marzo dal un altro consorzio di imprese italo olandese Neri e Smit. E da allora, assicurano Arpat e Ispra le due agenzie regionali e nazionali per l’ambiente le acque del Giglio non hanno mai avuto problemi.
Stagione turistica dal fiato corto Qualche problema in più, invece, lo registra la stagione turistica ormai iniziata. Tra gli operatori si registra un calo del 30 per cento. Difficile dire se l’effetto Concordia si sia fatto sentire. Molto più probabile che ad incidere sia la crisi. Sempre meno persone, infatti, possono permettersi di andare in vacanza e se il Porto può guardare alla stagione con maggiore tranquillità, Campese e Castello sembrano tirare il fiato. Presto per dirlo. Al Giglio i conti gli operatori sono abituati a farli a fine stagione quando sarà possibile tirare la riga sopra un’annata che non è sicuramente iniziata con gli auspici migliori.
Il ricordo a sei mesi dalla tragedia Intanto nell’isola dell’Arcipelago toscano ci si prepara per rendere il giusto omaggio alle 32 vittime della Concordia, due ancora sono i dispersi l’italiana Trecarichi e l’indiano Rebello. Il 13 luglio, infatti sarà celebrata a Giglio Castello una Santa Messa in loro suffragio – ore 18 – mentre alle ore 21.42, l’orario del fatidico impatto a Le Scole, nella Chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano i cori del Giglio e di Orbetello eseguiranno la Messa da Requiem di W. A. Mozart. Sarà un momento toccante. Infatti sull’isola sono attesi oltre a rappresentanti del consolato francese e dell’ambasciata americana circa sessanta tra naufraghi e parenti delle vittime. Molti di loro hanno già chiesto di poter rivedere i luoghi della tragedia. Dalla Chiesa che li accolse quella notte, alla scuola. Dal molo a Punta della Gabbianara e del Lazzaretto.
La visita dei naufrgahi canadesi Un po’ come hanno potuto fare i due coniugi canadesi Laurence e Andrea Davis di Calgary. I due coniugi si salvarono tuffandosi in mare ed hanno voluto incontrare di nuovo la popolazione dell'isola che li aveva aiutati e ringraziarla (guarda). «Il dolore che abbiamo visto è indimenticabile e il dispiacere nei nostri cuori ineluttabile, ma ogni giorno porta sempre più gratitudine e amore e sempre meno devastazione e rabbia», hanno detto i due coniugi nel corso di un incontro con i gigliesi con i quali in questi mesi non hanno mai perso i contatti tramite Facebook. L'Isola, ha spiegato il sindaco del Giglio Sergio Ortelli, ha inoltre «voluto accogliere i due ospiti con un pranzo in piazza nel quale le donne hanno cucinato i piatti della nostra tradizione». Ricordando poi la notte del naufragio, avvenuto il 13 gennaio scorso, Andrea ha augurato a Francesco Schettino «che abbia quel che si merita e gli auguro salute, di cuore». C'è stato anche un minuto di silenzio per le 32 persone che hanno perso la vita nel disastro della Concordia (guarda). I Davis, appena giunti all'isola dopo il naufragio furono ospitati nella locale scuola che servì da ricovero per i passeggeri della Costa Concordia. «Laurence e io – ha detto ancora Andrea nell'incontro con i gigliesi – vorremmo estendervi la nostra gratitudine e ringraziare ognuno di voi in qualunque maniera abbiate preso parte al nostro viaggio verso la terraferma e la riunificazione con i nostri figli, nipoti, famiglia e amici». Il Comune del Giglio spiega che l'ambasciata del Canada a Roma farà giungere al Giglio, per gratitudine, anche una bandiera. «E’ stato un incontro molto commovente – il commento del sindaco dell'Isola Sergio Ortelli – per la sensibilità che le persone del posto provano al racconto di quei momenti e per le espressioni di gratitudine che vengono rivolte ai gigliesi».
Schettino torna in libertà A sei mesi dalla tragedia anche il Comandante Francesco Schettino è tornato in libertà (leggi). Sull'istanza di revoca degli arresti domiciliari, proposta dai suoi difensori, il pubblico ministero aveva espresso parere favorevole indicando la sostituzione con la misura dell'obbligo di dimora. Schettino era agli arresti domiciliari dal 17 gennaio 2012. Una notizia che proprio all’Isola del Giglio, ma non solo, è stata accolta con freddezza e un pizzico di rabbia.
Una targa per l'italiana dispersa Sabato mattina, infine, Elio Vincenzi, marito della Maria Grazia Trecarichi (leggi) si immergerà a Le Scole. Insieme a lui il vice sindaco del Comune di Isola del Giglio Mario Pellegrini. Ai piedi della Stella Maris sarà apposta una targa, a venticinque metri di profondità, per non dimenticare le vittime di questa immensa tragedia.