Rinviata al 14 maggio l’udienza preliminare per il processo sul naufragio della Costa Concordia. E’ quanto deciso dal Gup al termine della seconda giornata. Il lungo rinvio, rispetto alle date di udienza ipotizzate, si spiega con la necessità di fare le nuove notifiche alla luce delle decisioni odierne tra cui la chiamata della Costa Crociere a "responsabile civile" nel futuro processo sul disastro navale al Giglio.

Giglio, «comunità gravemente danneggiata» «Il Giglio, dopo essere stato riconosciuto come persona offesa è stato riconosciuto anche come comunità gravemente danneggiata  – afferma il sindaco del Comune di Isola del Giglio Sergio Ortelli al termine dell’udienza preliminare – da quella che è, nessuno deve mai dimenticarlo, una drammatica tragedia in cui rimane sempre vivo in tutti noi il profondo rispetto per le vittime e il dolore dei loro familiari. Oggi si aggiunge un altro fondamentale tassello verso l’accertamento della verità e delle responsabilità sul naufragio della Costa Concordia».

La giornata
Anche la seconda giornata di udienza preliminare, dopo il rinvio di lunedì (leggi) voluto dal Gup Pietro Molino per permettere alle difese di analizzare le 300 richieste di costituzione parte civile, si è aperta con l'arrivo  al Teatro Moderno di Grosseto l comandante Francesco Schettino. «Sono a Grosseto perché ci voglio mettere la faccia» ha detto Schettino secondo quanto riferito dall'avvocato Francesco Pepe. Il comandante è l'unico presente in aula dei sei indagati per i quali è stato richiesto il processo. «Ci aspettiamo un rinvio, come previsto qualora venga chiamato in causa il responsabile civile – ha detto il legale che ha aggiunto: «E' ridicolo che Costa Crociere chieda di essere parte civile nel processo per la perdita della nave. Il danno è già stato risarcito dalle assicurazioni con 500 milioni di dollari, circa 380-390 milioni di euro, nel maggio 2012» mostrando un documento di una authority americana, la United States Securities and Exchange Commission, da cui emerge che la capogruppo Carnival ha già ottenuto il risarcimento per la perdita della nave.

Stato ed Enti locali ammessi come parti civili. No a Ministero dell’Ambiente Enti locali e Stato sono stati ammessi come parti civili nel procedimento penale. Lo ha deciso il Gup Molino, che ha ammesso Comune di Isola del Giglio (che ha chiesto almeno 80 milioni di danni), Provincia di Grosseto, Regione Toscana, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministeri della Difesa, degli Interni, delle Infrastrutture e dell'Economia e Costa Crociere. Non ammessi il Ministero dell'Ambiente e associazioni ambientaliste perché il Gup ha rilevato l'esistenza di un procedimento ancora aperto a parte per presunti reati ambientali. Ammesse anche le associazioni di consumatori Codacons e Confconsumatori.

Lo Stato italiano chiede 25 milioni di danni Dopo che il giudice dell'udienza preliminare ha reso noto quali sono le parti civili del processo sul naufragio della Costa Concordia emerge che i danni patiti complessivamente dallo Stato calano a circa 25 milioni di euro dagli iniziali 37 richiesti, poiche' il Gup ha ritenuto di non ammettere il Ministero dell'Ambiente che da se' stimava un risarcimento complessivo di quasi 12 milioni di euro. La richiesta di risarcimento è stata presentata come stima complessiva al momento della richiesta di costituzioni di parti civili della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei 5 Ministeri e anche del Commissario delegato all'emergenza ambientale. Nel dettaglio, per la Presidenza del Consiglio dei ministri la stima dei danni è di 10 milioni di euro subiti dall'Italia come danno all'immagine internazionale, e 792 mila euro per i costi di bonifica e di intervento anti inquinamento dopo il naufragio. 5 milioni di danni a tutela dell'immagine sono stati chiesti anche dal Ministero delle infrastrutture e trasporti più un altro milione e 700 mila euro circa per le spese sostenute nei primi tempi dell'emergenza. Riguardo agli altri Ministeri, la difesa ha stimato il danno in 1,9 milioni di euro, gli interni 4,2 milioni, economia e finanze 262 mila euro circa. Altri 2,2 milioni di euro sono i danni chiesti per le attività del Commissario delegato all'emergenza.

Le ammissioni di Costa «E' vero. La Compagnia e' stata risarcita dalle assicurazioni della perdita della nave. Il fatto che chiediamo di costituirci parte civile e' dovuto ad una questione tecnica per la quale finché l'assicuratore non chiederà all'assicurato, in questo caso noi, di ottenere il pagamento dei danni, tocca alla stessa società assicurata agire in giudizio». Lo ha detto il capo dell'ufficio affari legali di Costa Crociere, Alessandro Carella, ai giornalisti uscendo dal Teatro Moderno di Grosseto in una pausa dell'udienza preliminare per il naufragio della Costa Concordia. Carella ne ha parlato rispondendo a chi gli riportava che sia avvocati di naufraghi sia la difesa di Schettino stamani hanno reso noto che la capogruppo Carnival e Costa hanno ricevuto già un risarcimento da 380 milioni di euro circa per la perdita nella nave. «Agiamo secondo una specifica disposizione contrattuale tra assicuratore e assicurato – ha detto Carella – Se non chiede il danno l'assicuratore, lo fa l'assicurato». Costa Crociere ha chiesto i danni non solo per la perdita della nave, ma anche per l'immagine e per il mancato guadagno dovuto all'indisponibilità di avere la Concordia nella flotta, una nave che – e' stato ancora spiegato – ha sei anni di 'vita' rispetto ad una durata prevista di 30.

Doppia veste per Costa Costa Crociere nel processo sul naufragio della Costa Concordia avrà una doppia veste: nel pomeriggio il Gup Pietro Molino ha deciso per la chiamata della Compagnia a “responsabile civile” dopo che stamani l'aveva ammessa come parte civile. Nel primo caso Costa è citata per pagare i danni causati dai suoi dipendenti imputati nel processo, nel secondo chiederà il risarcimento per i danni subiti.

Proseguono i lavori di rimozione Al Giglio, intanto, si continua a lavorare in mare per garantire l'appoggio in sicurezza del relitto, operazione che permetterà di far galleggiare la Costa Concordia. I tecnici sono al lavoro da questa mattina vicino al relitto della Costa Concordia per montare il primo dei trenta cassoni ('sponsons') sulla parte emersa della nave. Arrivato ieri al Giglio da Livorno con una chiatta a rimorchio, il cassone, realizzato nella sede di Ancona di Fincantieri (leggi), pesa 395 tonnellate. Secondo il progetto, i cassoni sono necessari per raddrizzare e far galleggiare la Concordia, una volta posizionati sui fianchi del relitto (15 per lato); quelli di sinistra saranno riempiti di acqua e lo scafo verra' fatto ruotare anche con l'ausilio di tiranti d'acciaio. Una volta in assetto, i cassoni saranno tutti svuotati dell'acqua e riporteranno a galla la nave che potra' essere cosi' trainata nel suo porto di destinazione. I cassoni non sono tutti uguali: ventisei faranno sosta a Livorno per essere ulteriormente lavorati, mentre i quattro destinati alla prua giungeranno direttamente al Giglio entro la fine di maggio. Dopo l'arrivo del primo cassone al Giglio, altri quattro 'sponsons' sono pronti a Livorno: i tre piu' grandi pesano 500 tonnellate l'uno, sono lunghi 30 metri, alti 11 e profondi 11, l'altro ha dimensioni e caratteristiche simili a quello che oggi verra' montato sulla parte poppiera della nave.