Non c’è pace per il comandante della Costa Concordia naufragata nelle acque dell’Isola del Giglio. Un nuovo pesante capo d’accusa è andato a ricadere oggi sulla sua testa, dopo che stanno andando avanti le indagini. Il Gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, ha scritto oggi che Francesco Schettino «rimase fermo sulla scogliera dell'Isola del Giglio dove era approdato a bordo di una lancia dopo il naufragio, e guardava la nave affondare in balia del tragico evento che stava verificandosi».
Una debole difesa Nell’interrogatorio di garanzia, il comandante della Concordia (da questa notte agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Meta di Sorrento) si difende asserendo di non essere fuggito: «Stavo aiutando i passeggeri quando il meccanismo di discesa si è inceppato e mi sono trovato nella scialuppa. Non potevo risalire a bordo». Versione smentita ancora dall’ordinanza del Gip di Grosseto: «Altri ufficiali sulla nave cercavano di aiutare i passeggeri e ciò "smentisce oggettivamente" l'impossibilità dichiarata dal comandante Schettino di gestire il soccorso a bordo»
Uno scellerato «La gravità del comportamento colposo del comandante – si legge ancora nell'ordinanza del Gip – è riscontrabile dall'inizio, con l'ordinare e mettere in atto la sconsiderata manovra di eccessivo avvicinamento all'isola, nella fase dell' impatto, con il sottovalutare il danno prodotto nella parte vitale della Costa Concordia e nella fase immediatamente successiva all'impatto, con il ritardo dei segnali di allarme e comunque di segnalazione alle autorità costiere dell'effettiva situazione in cui si trovava la nave». Gesti propri di uno «scellerato», come questa mattina il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, ha definito il comandante Francesco Schettino. Verusio ha anche ribadito di non condividere la decisione del Gip che ha concesso all'imputato i domiciliari: «Abbiamo motivo per credere – ha aggiunto – che lui si possa sottrarre alle proprie responsabilità». Ipotesi negata dallo stesso Gip Montesarchio, stante il comportamento dello stesso Schettino, rimasto sugli scogli dell’isola ad assistere al naufragio.
Ultime news Intanto, questa mattina alle 9, sono state interrotte le operazioni di ricerca e soccorso attorno alla Costa Concordia: il relitto si è mosso a causa del moto ondoso e non ci sono più le condizioni di sicurezza per operare. Il bilancio delle vittime non cambia: resta a 23 il numero dei dispersi mentre quello dei morti accertati è di 11. Grande lavoro anche per la rimozione del carburante e del relitto stesso: i tecnici olandesi di Smit arrivati al Giglio hanno fatto sapere che occorreranno mesi di lavoro per rimuovere la nave dalla posizione in cui si è arenata. La corsa contro il tempo continua.