«Tutta Italia guarda con stima e gratitudine ai gigliesi, capaci di grandi cose fatte con generosità. Una comunità di cui sono orgoglioso e fiero perché ha dimostrato con spontaneità, amore fraterno, e solidarietà di saper affrontare questa emergenza. Ora c’è da salvare il loro mare, il loro ambiente, la loro economia. Ora bisogna salvare i gigliesi». Questo l’appello rivolto dal sindaco Sergio Ortelli al ministro dell’ambiente Corrado Clini in visita istituzionale all’Isola del Giglio per vedere da vicino lo scempio della Costa Concordia adagiata su un fianco nelle acque gigliesi dal 13 gennaio scorso.
Lo stato d’animo dell’Isola «Siamo ancora segnati dal ricordo delle vittime – ha proseguito il sindaco – ma il sollievo di una prospettiva positiva ha allontanato preoccupazioni e angosce. Le operazioni stanno procedendo bene e con la massima precisione. Prevediamo in condizioni meteo-marittime favorevoli di concludere lo svuotamento dei serbatoi in 2-3 settimane per porre fine ad angosce profondamente percepite da popolazione locale. Quello che chiediamo è di non fare troppo allarmismo su questa vicenda che non gratifica e non rispetta la vita degli isolani doppiamente colpiti da questa tragedia. Lasciamo evaporare i nostri pensieri nelle nubi che ci circondano senza creare tempeste, ma senza mai trascendere nella facile spettacolarizzazione degli eventi».
L’impegno del Governo «La popolazione del Giglio ha dato un messaggio al mondo affrontando in maniera responsabile positiva e propositiva questa situazione – ha detto il ministro Clini -. Nessuno si sarebbe meravigliato se ci fossero state delle barricate. Ma il Comune sta collaborando in modo puntuale a risolvere il problema prima di porsi l’istanza della rivendicazione. L’isola e l’arcipelago possono diventare un punto di riferimento europeo per la qualità dell’ambiente, difesa e gestione sostenibile di questo immenso patrimonio. Non si tratta di un rimborso danni ma di un segno di continuità con quello che abbiamo fatto dal giorno della tragedia. Ora è tempo di rispondere alla domanda “che si farà della nave?” Non è utile pensare che rimanga qui come un monumento lugubre, dobbiamo rimuoverla. Ma c’è l’esigenza di essere sicuri che non ci siano danni ambientali, continuando le indagini per evitare che questi si verifichino. Presto ci troveremo di fronte a molteplici opzioni e il mio impegno e quello della mia amministrazione è di essere di supporto alle importanti decisioni che dovranno essere prese sul futuro della nave».
Il mese decisivo «Marzo sarà il mese decisivo per la rimozione della nave». Queste le parole di Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile. «Il 3 scade il termine per le società a cui Costa ha rivolto invito per presentare il progetto di rimozione. La prossima settimana incontrerò l’ad Pierluigi Foschi per comprendere il contenuto e la concretezza di queste proposte. Tre sono i limiti imposti da Costa: la rimozione della nave intera, la salvaguardia dell’ecosistema e della vita economica e sociale dell’isola. Proseguono intanto i miei incontri con la popolazione gigliese con cui si è instaurato un rapporto di onestà reciproca. La popolazione con la concretezza che la contraddistingue ha compreso i problemi esistenti e chiede solo che si faccia tutto bene e si salvaguardi l’economia del territorio, che a partire dall’imminente stagione turistica va tutelata e salvaguardata»