Eppur si muove. Se non è stato il terremoto di venerdì scorso, che si è avvertito anche in Toscana e al Giglio, a far muovere la Concordia (leggi), adesso sarebbero le onde e il forte vento. E torna ad affacciarsi lo spettro dell’inabissamento. Una ipotesi che la società Costa, gli uomini della Protezione Civile e, soprattutto, i gigliesi non osano nemmeno prendere in considerazione.
Il relitto rimarrà per tutta l’estate E tuttavia il tempo e il mare clementi di queste ultime due settimane dovrebbe lasciare il posto a mareggiate e venti forti che potrebbero provocare spostamenti significativi al relitto. Nelle sei ore della notte tra sabato e domenica sono stati registrati spostamenti di 3,5 centimetri, mentre fino a ieri gli spostamenti erano al massimo di 2-3 millimetri ogni ora. Spostamenti che sono stati sufficienti per far interrompere le ricerche per garantire la sicurezza ai soccorritori. Intanto il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, nel briefing quotidiano con la stampa ha annunciato che occorreranno dai 7 ai 10 mesi di tempo per togliere da quella posizione il relitto, sia nell’ipotesi che Costa decida di portare via il relitto o di smontarlo. In pratica la prossima estate, la “balena spiaggiata” del Giglio sarà lì a farsi vedere da turisti e naviganti (vedi video). Soprattutto allora sarà necessario garantire la sicurezza per quanti tenteranno imprese ardite di avvicinamento al relitto.
Premio Santa Caterina al Giglio Intanto, nella giornata di oggi, il sindaco dell’isola, Sergio Ortelli, è giunto a Siena che ha voluto omaggiare la comunità gigliese del premio “Santa Caterina d’Oro” in omaggio alla generosità e solidarietà degli abitanti che si sono prestati immediatamente ai soccorsi dei naufraghi. Ortelli non ha voluto mancare all’appuntamento ricordando il gemellaggio che da anni lega la comunità isolana alla Valdorcia, dove uno scambio culturale e di relazioni tra associazioni rende stabile il rapporto tra le due popolazioni. Oggi unite più che mai nel nome della Patrona d’Italia che proprio in Valdorcia si recava per i suoi ritiri spirituali.