Al via in California il processo contro la Carnival Corporation, la holding capogruppo di Costa Crociere spa, per il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio. In seguito alla denuncia depositata da parte dello studio legale americano John Eaves, il 23 luglio si svolgerà la prima udienza del processo.

L’accusa Nella sua denuncia, spiegano fonti legali statunitensi, John A. Eaves accusa la Carnival e il suo comitato per la Salute, la Protezione Ambientale e la Sicurezza (Health, Environmental, Safety & Security, HESS), tra i vari capi d'imputazione, di negligenza dolosa sul piano della responsabilità di produttore (per l'architettura della nave) e su quello della sicurezza delle navi da crociera di Carnival e Costa circa la definizione e l'osservazione delle norme di sicurezza, della formazione e della preparazione dell' equipaggio. L'avvocato Eaves chiede alla Corte Californiana di voler applicare un “danno punitivo” (punitive damage) con un risarcimento sostanzioso, nonché di condannare la Carnival a compensare i passeggeri e i membri dell'equipaggio della Costa Concordia per i danni individualmente sofferti. Nella fase preliminare del processo John Eaves si è incontrato con i dirigenti della Carnival, prendendo, tra altri, le deposizioni dell'ex Ceo della Carnival Micky Arison nonché di Arnold W. Donald, attuale CeO della società. Il 23 aprile scorso la corte della California ha emesso un “Protective Order” ordinando che il contenuto delle deposizioni prese e dei documenti prodotti da parte della Carnival dovesse rimanere confidenziale e che non poteva essere divulgato prima dell'inizio del processo.

Un indennizzo per scongiurare il processo? Il processo in California, si spiega ancora dalle stesse fonti legali, si svolgerà a meno che la Carnival non offra un indennizzo congruo e accettabile da parte di tutti i clienti che hanno incaricato lo studio legale Eaves e gli studi associati (più di 300 persone di tutto il mondo).