Ricerche in atto fino al completamento delle ispezioni, acque sotto stretta sorveglianza da parte dei tecnici ambientali, e la conferma dell’avvio dell’aspirazione del carburante tra sabato e domenica. Sono gli elementi emersi dall’ormai tradizionale conferenza stampa che il capo del dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli organizza ogni giorno all’Isola del Giglio per illustrare lo svolgersi della situazione.
I dispersi e il carburante Le ricerche dei dispersi sul relitto della Costa Concordia non si fermeranno, andranno «avanti finché tutte le parti ispezionabili non saranno state ispezionate» ha precisato Gabrielli che poi ha confermato l’avvio delle fasi di aspirazione del carburante in programma questo fine settimana. «Tra sabato e domenica partiranno le operazioni di svuotamento del carburante della nave Concordia, sfruttando così le favorevoli condizioni meteo-marine di questi giorni».
Una nuova identificazione Intanto è stata identificata una quarta vittima, si tratta di un uomo tedesco. Il riconoscimento e' stato confermato dal ministero degli esteri tedesco. Si tratterebbe di un berlinese di 66 anni.
Nessun allarme inquinamento Per quanto riguarda i tensioattivi usciti dalla Concordia «e' stato un fenomeno locale nel tempo. Ora non ci sono problemi, anche se avevano creato allarme all'inizio – ha spiegato il responsabile di Arpat Marcello Massa Ferri – Non ci sono problemi neppure per gli idrocarburi. Continuiamo, comunque, a fare prelievi giornalieri in sei punti diversi e i dati ad oggi ci confortano molto». Secondo il report Arpat relativo ai campioni prelevati il 24 gennaio ''le sostanze che al momento si ritiene costituiscano la principale fonte di potenziale grave inquinamento, tensioattivi e idrocarburi, risultano inferiori ai limiti di rilevabilità. Oltre ai punti intorno alla nave sono stati effettuati prelievi anche in prossimità del dissalatore che alimenta l'acquedotto dell'isola e all'interno della macchia iridescente che era stata avvistata a sud del relitto della nave. Anche in questi ultimi campioni gli idrocarburi sono risultati inferiori alla soglia di rilevabilità. Altri parametri indagati risultano inferiori alle soglie di rilevabilità o nella norma, i test di tossicità negativi.
I fondi del Governo Ai giornalisti che hanno chiesto a Gabrielli se basteranno i 5 milioni di euro stanziati dal Governo nei giorni scorsi per gestire l’emergenza del Giglio, il capo della Protezione Civile ha risposto che «al momento non so se basteranno anche perche' non ho ancora il consuntivo di quanto e' stato speso fino a oggi . Per adesso il Commissario – ha aggiunto – non ha speso neppure un euro e per quanto riguarda le spese sostenute prima stiamo aspettando lista dagli enti intervenuti prima della mia nomina».