VOLTERRA – Sarà in scena fino al primo agosto 2021 (alle 15 e in replica alle 17, previa autorizzazione), la Compagnia della Fortezza del carcere di Volterra (Pisa) composta da attori-galeotti, che prosegue la sua nuova avventura teatrale con il terzo quadro dello spettacolo ‘Naturae – la valle dell’annientamento’, con la drammaturgia e la regia di Armando Punzo, nella Fortezza Medicea/carcere di Volterra, luogo che ha dato vita a tanti spettacoli rimasti indelebili nella memoria dei tantissimi spettatori che hanno seguito e sostenuto nel tempo il lavoro della Compagnia.
Il progetto, con la direzione artistica di Punzo e la cura e la direzione organizzativa di Cinzia de Felice, è promosso e sostenuto da Ministero della cultura, Regione Toscana, Acri (associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa), Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Comune di Volterra, Comune di Pomarance, ministero della Giustizia e casa di reclusione di Volterra.
Fotogallery Luciana Petti e Mauro Agnesoni per agenziaimpress.it
Così lo spettacolo nelle parole di Armando Punzo “Sette anni, come le sette valli del Verbo degli Uccelli. Sette gli anni trascorsi dal primo lavoro contro Shakespeare, sette dall’inizio di una rivolta umana e filosofica che non accetta limiti. Sette anni di pura ricerca. Sette il numero felice. Come sette sono i giorni della creazione. Sette i colori avuti in dono dalla vita. Sette i mari e gli oceani interiori che abbiamo dovuto attraversare per sfuggire a noi stessi e cercare riparo nell’arte e nell’amore. Sette i giorni della settimana che scandiscono il nostro tempo con i suoi pianeti e il sole che illumina il tutto. Mentre il tempo ordinario scandiva gli attimi della nostra esistenza, i giorni, i mesi, gli anni, un altro tempo si istituiva in noi. Tempo passato nello spazio miracoloso del teatro come avvicinamento all’immagine potenziale di noi stessi, a una conoscenza altrimenti a noi preclusa. Un nuovo uomo. Sette le ossa del piede umano, sette le vertebre cervicali. Il sogno di un uomo che vogliamo imporre alla realtà. Una ricerca affannosa di alleati. Borges. Borges come compagno di viaggio, Borges che ci dice che la realtà non è altro che una delle infinite possibiltà. Gli opposti ancora presenti in noi. L’unità che ancora ci sfugge. Un mondo che vuole rinchiudersi e un mondo che vuole aprirsi. Immagini, ipotesi, illuminazioni, tentativi, visioni. Sette le virtù. Sette i peccati capitali. Sette gli Dei della felicità del Buddismo e dello Schintoismo. Sette gli attributi di Allah. Vita, conoscenza, potenza, volontà, vista, udito, parola. Sette i libri della Bibbia. Sette i Chakra. Sette le meraviglie del mondo. Sette i metalli in alchimia. Sette le vocali. Sette i cieli. La valle dello stupore finalmente raggiunta. Una biblioteca infinita. La biblioteca del mondo. Il libro dei libri che stiamo scrivendo. Le Entità che cerchiamo di far emergere in noi. Abitano nella loro patria, ma come stranieri, partecipano a tutto come cittadini, e tutto sopportano come forestieri; ogni terra straniera è loro patria e ogni patria è per loro terra straniera. Dimorano sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Innocenza, Armonia, Letizia, Luce, Respiro, Vento dolce, Vento luminoso, Anima, Mondo che si ritrae, Principio Speranza, Uscite dal Mondo, Il Cacciatore celeste, Il Distillatore della vita, Vita mancata, Aurora, Natura, Infinito. Per arrivare all’Annientamento in vista della più difficile delle valli, quella della Permanenza”.