E’ recessione piena. Se qualcuno non se n’era ancora accorta, ci ha pensato oggi Confcommercio a delineare una situazione tutt’altro che rosea per le famiglie italiane. «Resta critica la situazione dei consumi delle famiglie. Al netto della modesta crescita registrata dai prezzi dei beni che transitano per la distribuzione, anche il dato congiunturale mostra una contenuta flessione (da + 0,1% a circa -0,3%)» Lo evidenzia in una nota l'ufficio studi Confcommercio sulle rilevazioni delle vendite al dettaglio di settembre diffuse oggi dall'Istat.
Detassare le tredicesime e saldi anticipati Cambio di rotta Per far fronte a un drastico calo dei consumi e in particolare a quelli natalizi, è necessario «cambiare rotta e avviare misure di rilancio del potere di acquisto delle famiglie italiane, attraverso una detassazione delle tredicesime ed un'immediata anticipazione dei saldi prima del 25 dicembre. Questo e' quanto richiedono Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, e Elio Lannutti, presidente Adusbef, commentando i dati Istat sul commercio.
I numeri della crisi La crisi della domanda, che interessa in misura molto accentuata i mobili e l'abbigliamento (-3,4% e -2,6% nei primi sette mesi dell'anno), si legge ancora nella nota di Confcommercio , non risparmia le imprese di maggiori dimensioni anche se è ancora la piccola distribuzione (-3,5% a settembre rispetto all'analogo mese del 2011) ad essere la più penalizzata. I dati più positivi – conclude la nota – si continuano a registrare per i discount, evidenziando come sia in atto una ricomposizione del mix qualita'/prezzo negli acquisti delle famiglie.
Governo immobile «La situazione continua a sprofondare in questo modo, senza che il Governo si degni di prende provvedimenti decisi per fronteggiarla». In particolare, il calo dei consumi è dovuto alla «drastica riduzione del potere di acquisto delle famiglie, diminuito del -13,2% dal 2008 ad oggi». Di questo passo, proseguono le due associazioni, a fine anno, come previsto dall'Osservatorio nazionale Federconsumatori, si rischia di raggiungere «una contrazione di ben il 5%, pari ad una riduzione di spesa di oltre 35,5 miliardi di euro». Anche le festività natalizie risentiranno pesantemente di questo andamento: secondo i primi dati la spesa totale delle famiglie per i consumi di Natale registrerà una riduzione di circa l'11%-12% rispetto al 2011. «Tutto ciò non farà altro che alimentare la profonda crisi in cui si trova la nostra economia, con forti ripercussioni sia sul versante della produttività che su quello occupazionale. Anzi, le misure adottate finora non hanno fatto altro che aggravare le condizioni economiche delle famiglie, specialmente quelle a reddito fisso»