Si avvicina il Natale ed è il momento di scegliere il prodotto principe della tavola nei giorni di festa: il panettone. Di origine milanese, è uno dei dolci natalizi più popolari. Sulla tavola o sotto l’albero vengono consumati ogni anno oltre 100 milioni di pezzi. La leggenda narra che ad inventarlo fu il cuoco al servizio di Ludovico il Moro che fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del circondario, ma il dolce, dimenticato nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola.» Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L’è ‘l pan del Toni». Da allora è il “pane di Toni”, ossia il “panettone”.
Il Panettone è una tradizione che non può mancare nelle tavole degli italiani e i maestri pasticceri si sbizzarriscono come il salernitano Pepe lo propone al tartufo, a Vicenza Loison lo fa con liquirizia e zafferano, in Veneto il panettone si compra anche in distilleria, la Nardini lo propone all’Acqua di Cedro ed alla Mandorla, e in cantina da Bisol col vino Glera, le uve del Prosecco utilizzate per la preparazione dell’impasto e per l’infusione dell’uva sultanina per 72 ore. A Napoli nella patria dei presepi il già campione del Mondo di Pizza Margherita Rosario Gallo lancia la ”Pizza Panettone”, con ricotta di pecora dolce, canditi e scaglie di cioccolata stese sul tradizionale impasto con l’aggiunta di un pizzico di cacao. Ogni anno ci sono le classifiche sul miglior panettone e in questi giorni GazzaGolosa, approfondimento food oriented del La Gazzetta dello Sport, con una giuria di eccellenza con lo chef Giancarlo Morelli, Cesare Battisti, Alessandro Negrini – presieduta dallo chef pasticcere Jean Marc Vezzoli (dal Pastificio Longoni di Carate Brianza) ha decretato il miglior panettone quello di Vincenzo Tiri, da Acerenza (PZ). La caratteristica? ingredienti selezionati, come la scorze d’arancia di Tursi candite in casa, e tripla lievitazione per oltre 40 ore complessive sono i segreti di un prodotto che gli ha regalato la medaglia d’oro.
Sul podio si piazzano Maurizio Bonanomi e Alfonso Pepe e al quarto posto una proposta più originale come il panettone al carbone vegetale di Raffaele Vignola da Solofra, Avellino. Un solo toscano tra i migliori Paolo Sacchetti del Nuovo Mondo di Prato.
- Vincenzo Tiri(Tiri 1957) – Acerenza (PZ) 1120 punti
- Maurizio Bonanomi (Pasticceria Merlo) – Pioltello (MI) 1042
- Alfonso Pepe (Pasticceria Pepe) – Sant’Egidio del Monte (SA) 1025
- Raffaele Vignola (Pasticceria Vignola) – Solofra (AV) 1020
- Paolo Sacchetti (Nuovo Mondo) – Prato 1015
- Luca Biasoli (Pasticceria Clivati) – Milano 997
- Davide Comaschi (Pasticceria Martesana) – Milano 992
- Sal De Riso (Pasticceria De Riso) Tramonti -SA 973
- Bacilieri (Marchirolo, VA)
- Café du Soir (Agnone, IS)
- Guerrino (Fano, PU)
- De Vivo (Pompei, NA)
- Sartori (Erba, CO)
- Picchio (Loreto, AN)
- Da Ernesto (Fizzonasco, MI)
- Gloria (Milano)
- Mazzali (Governolo, Mn)
- Quagliotti (Fornovo di Taro, PR)
- Macellaro (Piaggine, SA)
- Natale (San Cesario, LE)
Non importa cosa trovi sotto l’albero, ma chi trovi intorno. (Stephen Littleword)