Nasce ad Arezzo e si chiama Acetoscana, è il nuovo progetto presentato alla Camera di Commercio di Arezzo da due partner d’eccezione: l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ed Eleonora Lisi. Rientrato nel Progetto “Filiera Agricola Toscana” del Programma di Sviluppo rurale 2007/2013 – Misura 124 (Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale) che ha avuto come capofila il Consorzio Agrario di Siena, il progetto Acetoscana mira allo sviluppo di aceto realizzato da mosto d’uva rigorosamente toscano, in particolare aretino. L’idea di creare il primo aceto balsamico di Toscana – cioè un aceto a base di mosto concentrato e cotto, ed aceto di vino – è di Eleonora Lisi che ha raccontato così il progetto: «si tratta di implementare un prototipo di aceto toscano di alta qualità che abbia le caratteristiche distintive dei vini toscani, con l’obiettivo di ampliare la gamma dei prodotti riconducibili ai Tuscan Wine, per recuperare il gap fra l’offerta Toscana e quella di altre regioni e creare un ulteriore elemento di innovazione e sviluppo dell’enologia toscana più legata alla cultura alimentare del Made in Tuscany».
Un nuovo progetto di filiera L’obiettivo è trasferire in questo primo balsamico toscano le caratteristiche peculiari intrinseche degli uvaggi toscani, conferendo quelle tipicità qualitative territoriali e culturali che hanno portato tali prodotti ad essere conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Dall’eccellenza e dal successo del vino toscano nasce l’idea di questo nuovo prodotto che punta ad essere innovativo – ricercando particolati caratteristiche organolettiche del prodotto finito – e differente rispetto a tutti gli altri presenti sul mercato. Un balsamico che punta ad esaltare le nostre radici ed a raggiungere le vette della qualità e del gusto.