Un programma annuale di eventi musicali rivolti ai pazienti, ai loro familiari e al personale ospedaliero, che culminerà in un grande concerto all’aperto, al Santa Chiara o a Cisanello. È questo il progetto “Musica in corsia” nato dalla collaborazione fra il Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale dell’Ateneo pisano, formato da Coro e Orchestra, e Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (Aoup). Ad inaugurare il ciclo sarà il Concerto di Natale offerto ad alcuni ricoverati e al personale ospedaliero, che si terrà il 15 dicembre alle 18 all’ospedale di Cisanello (Edificio 30 B/C Sala d’Attesa del Polo Endoscopico).
Natale in musica «Non si tratta di “musica in corsia” in senso stretto, anche perché la tipologia e l’ampiezza delle due formazioni non sarebbe compatibile con tale spazio – spiega la professoressa Maria Antonella Galanti, coordinatrice del Centro musicale – si tratta, invece, di programmare alcuni eventi musicali negli spazi di raccordo tra le corsie, cioè atrii e corridoi, utilizzando una selezione di orchestrali e di coristi, per poi culminare in un concerto finale più ampio». Per gli auguri in musica del 15 dicembre il programma prevede musiche e canti della tradizione natalizia a partire da classici come “White Christmas” e “Jingle Bells” eseguiti dall’Orchestra diretta dal maestro Manfred Giampietro e dal coro diretto dal maestro Stefano Barandoni.
L’iniziativa «Il progetto “Musica in corsia” conferma l’impegno dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana per l’umanizzazione dei luoghi di cura favorendo, anche attraverso la musica, la costruzione di legami fra i degenti, i loro familiari e amici, gli artisti, gli operatori sanitari. Nel corso del 2017 la musica dal vivo sarà protagonista di altri eventi, sia a Cisanello sia al Santa Chiara», ha dichiarato il Direttore Generale dell’Aoup Carlo Tomassini. «Coro e orchestra universitari rappresentano un momento di formazione e di socializzazione che l’Ateneo sostiene e valorizza – ha concluso il rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella – ma hanno anche una funzione di raccordo tra università e territorio. E’ bello che tale funzione non si esprima solo in eventi offerti alla città e alla comunità accademica, ma si leghi anche ai luoghi che circoscrivono il disagio o il dolore, come l’ospedale, attraverso il linguaggio universale della musica».