MUGELLO – Un’asinella gravida completamente dilaniata, con le interiora fuoriuscite e il sangue che ha colorato di rosso il manto di neve. Questa la macabra scena a cui si è trovato di fronte un allevatore del Mugello, andando nel luogo in cui vivono i suoi animali.
E’ un allarme senza fine – denuncia la Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro -, una vera e propria mattanza che mette a rischio, oltre alla vita degli animali, la stessa sopravvivenza di tante piccole aziende, di tanti allevamenti di pecore, di chianine o altre razze bovine, di cavalli ed asini.
Un raid che è costato la vita a cinque asini del suo allevamento. Ma sono quotidiani i gridi di allarme degli allevatori ovini di questa zona, a causa degli attacchi dei lupi, in inverno alla ricerca di cibo.
Il fenomeno è ormai comune in gran parte della Toscana: tre anni fa lupi fino al centro abitato di Pistoia, e nelle campagne con attacchi ad allevamenti di cavalli e bovini, come aveva reso noto la Cia Toscana Centro.
“Sono anni che denunciamo questa situazione ormai non più sostenibile – sottolinea il presidente Cia Toscana Centro Sandro Orlandini -. Tanti gli episodi simili nelle nostre province negli ultimi anni, ed oggi questo allevatore del Mugello che si è trovato asini sbranati dai lupi. Inoltre, restano sempre i danni alle colture da parte degli ungulati e animali selvatici, cinghiali e caprioli su tutti. Sono necessari interventi urgenti e decisi per salvare la nostra agricoltura. Una situazione che va avanti da troppo tempo, gli agricoltori sono esasperati”.