fondazione_mpsAderire o no all’aumento di capitale di banca Mps? E’ questo il dilemma per la Fondazione e per il suo presidente Marcello Clarich che intanto hanno scelto di avvalersi di un advisor finanziario «che ci accompagnerà e ci aiuterà nella decisione da prendere»

«Aderire o no, scelte difficili entrambe» Clarich ha spiegato di attendere dal Cda di Rocca Salimbeni in programma domani «qualche informazione tecnicamente più precisa sull’ammontare dell’aumento di capitale e in generale sulle prospettive di sviluppo del piano da presentare alla Bce». Aderire o no «saranno scelte difficili entrambe» ha aggiunto Clarich che ha spiegato: «se aderiamo il problema è che andiamo a concentrare un po’ di patrimonio in più nella banca e questo significa meno diversificazione, se invece non aderiamo emergerà una perdita sulla partecipazione perché non riusciremo senz’altro a vendere al prezzo di carico le azioni Mps e si diluisce la partecipazione fino a diventare irrilevante». «Ci sono soluzioni intermedie ma proprio per questo ci siamo avvalsi anche di un advisor finanziario». La deputazione amministratrice della Fondazione Mps, in vista dell’aumento di capitale di banca  ha anche  deliberato «di premunirsi per la parte legale per prendere in modo argomentato e consapevole tutte le decisioni».

Da Clarich appoggio ai vertici di Mps Clarich ha poi definito l’attuale situazione «incerta e difficile» e che questa «porrà la Fondazione e i suoi organi di fronte a una situazione con condizioni non ottimali e ci saranno decisioni difficili, contestabili e contestate». Il presidente della Fondazione Mps ha anche rivelato ai cronisti che al suo arrivo a Palazzo Sansedoni non immaginava questa situazione ed oggi «è stata una sorpresa, ma non lo aveva messo in considerazione nessuno». Alla domanda dei cronisti se in sede di deputazione amministratrice avessero affrontato la questione della fiducia agli attuali vertici della banca, Clarich ha risposto di non averne discusso ed ha poi aggiunto «credo che in questo momento bisogna appoggiare il management esistente».

I compiti dell’advisor L’advisor Credito Fondiario avrà «l’incarico di consulente finanziario nell’analisi del Capital Plan che la banca Mps dovrà predisporre e nel supporto alle decisioni che verranno assunte dalla Fondazione Mps al riguardo – si legge in una nota diffusa da Palazzo Sansedoni –  Il nuovo advisor controllata da Tages Holding, è una banca specializzata in consulenza strategica a istituzioni finanziarie e investitori istituzionali e attiva nel settore delle ristrutturazioni». Ad assistere la Fondazione un team che «ha maturato una lunga esperienza in grandi istituzioni finanziare e multinazionali e include Andrea Munari, Panfilo Tarantelli, Umberto Quadrino e Sergio Ascolani».

pdDemocratici contro l’assorbimento della banca Intanto emergono le prime indiscrezioni sull’incontro tutto a tinte democratiche che si è tenuti ieri tra esponenti senesi e toscani con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. Pd senese e toscano contrari all’ipotesi di fusione di banca Mps con una banca straniera o italiana ‘più grande’. La contrarietà verso l’assorbimento di Rocca Salimbeni sarebbe stata sul tavolo di confronto a porte chiuse durato quasi due ore. Secondo quanto si apprende, i democratici avrebbero manifestato la necessità di rinegoziare tempi e termini del rimborso di 1,1 mld di euro di interessi sui prestiti di Stato e si sarebbe più volte fatto riferimento alla necessità di mantenere un legame stretto tra la banca Mps e il territorio senese e toscano. Assicurazioni in tal senso sarebbero arrivate proprio da Lotti. Durante il confronto non sarebbe stato affrontato il capitolo Fondazione Mps e un nuovo incontro sarebbe stato programmato ma non fissato dopo le decisioni del Cda della banca in programma domani. All’incontro di ieri a Siena, oltre a Lotti, erano presenti il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Siena Bruno Valentini che nei giorni scorsi avevano chiesto un intervento del Governo sulla questione Mps. Presenti anche il segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini, il segretario provinciale del Pd Niccolò Guicciardini e altri rappresentanti locali dei democratici senesi.