SIENA – Il segno più dell’utile racconta solo una mezza verità. Banca Mps ha chiuso la prima semestrale del 2022 con un saldo positivo di 27,2 milioni, dei quali 18 registrati nel secondo trimestre.
Il parallelo con il dato 2021, + 202 milioni, racconta di una perdita dell’86,5%. Il confronto, si legge in una nota, «risente di alcune poste registrate nel primo semestre 2021, tra cui il maggior contributo dalla cessione di titoli e di quello derivante dalla valutazione delle dta, nonché del miglioramento delle coperture dei crediti deteriorati avvenuto nel corso dei primi due trimestri del 2022”. I ricavi scendono del 2,5%, a 1.522 milioni di euro, ma aumentano del 2,8% al netto del minor contributo derivante dalla cessione dei titoli.
In aumento, ma è tutt’altro che un fatto positivo, le richieste stragiudiziali. Complessivamente si tratta di risarcimenti per quasi 2 miliardi di euro. “Posizioni palesemente disomogenee sotto più profili, di assoluta indeterminatezza e generiche” e “non sussistono le condizioni” per la “stima di danno”, affermato da Montepaschi che comunque ha provveduto ad effettuare accantonamenti. Da evidenziare anche la cessioni di crediti deteriorati per 900 milioni.
Il Cda ha fissato anche la data dell’assemblea straordinaria per dare il via libera all’aumento di capitale da 2,5 miliardi: sarà il 15 settembre. Intanto si allarga il consorzio di garanzia per la ricapitalizzazione. Santander, Barclays, Société Générale e Stifel Europe Bank AG si sono unite a BofA, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca in qualità di joint bookrunners attraverso la sottoscrizione di un accordo di pre-underwriting in linea con quello già sottoscritto dalle altre banche presenti nel consorzio.